L’Anpi: «Rinascita dalla memoria»
Lasa. Nel rigoroso rispetto delle regole del distanziamento sociale, ieri l’Anpi (associazione nazionale partigiani) ha voluto comunque rendere omaggio alle vittime della strage nazista di Lasa del 2...
Lasa. Nel rigoroso rispetto delle regole del distanziamento sociale, ieri l’Anpi (associazione nazionale partigiani) ha voluto comunque rendere omaggio alle vittime della strage nazista di Lasa del 2 maggio 1945 presso il cippo monumentale che ricorda l'eccidio.
Si è trattato di un'altra tappa del viaggio dell’Anpi nei luoghi della Resistenza e della deportazione, «per ricordare le due Resistenze della nostra terra che pur divise hanno saputo porre le basi lungimiranti di un futuro migliore. Anche oggi abbiamo trovato fiori freschi lasciati spontaneamente da chi vuole ricordare. Anche oggi abbiamo voluto che risuonasse #BellaCiao per fare memoria e per orientare il nostro presente, segnato dalla drammatica emergenza sanitaria e da polemiche ed egoismi strumentali, inutili e pericolosi, lontanissimi dall'abnegazione solidale della stragrande maggioranza delle cittadine e dei cittadini, affinché il nostro futuro sia nel segno della speranza e della rinascita».
«Ovunque, - conclude L’Anpi nel suo messaggio - abbiamo lasciato un cartello per ricordare che anche in tutti questi luoghi sono nate la Costituzione, l'autonomia e la convivenza ed è dalla memoria e dall'attuazione di questi valori che verrà la rinascita in modo che il "dopo" sia meglio del "prima"».
Questo l’elenco delle vittime di Lasa che caddero in quel 2 maggio 1945, a guerra finita. in un drammatico strascico di sangue che macchiò l’alta Venosta: i nomi sono quelli di Mario Abolis, Battista Alghisi, Emilio Beriolo, Italo Carlin, Antonio Di Lorenzi, Bonaventura Epis, Michele Indovina, Rocco La Rocca, Gino Magro, Fabio Sartori.