La commissaria ricorda le vittime del nazifascismo

Merano. Si è svolta ieri, a mezzogiorno, la cerimonia di deposizione di una corona in commemorazione di tutte le vittime dell’Olocausto nel Luogo della Memoria di via Zuegg.Per via delle disposizioni...



Merano. Si è svolta ieri, a mezzogiorno, la cerimonia di deposizione di una corona in commemorazione di tutte le vittime dell’Olocausto nel Luogo della Memoria di via Zuegg.

Per via delle disposizioni anticontagio in vigore l’evento si è svolto in forma ristretta con la sola partecipazione della commissaria Anna Bruzzese, del subcommissario Hermann Berger, del comandante della polizia locale Fabrizio Piras e della presidente della comunità ebraica di Merano, Elisabetta Rossi Borenstein.

Il Luogo della Memoria è stato inaugurato nell’area dell’ex caserma Bosin il 27 gennaio del 2010. Negli anni 1938 e 1939 in quest’area sorse una caserma per il Comando del XIII Settore di copertura della “Guardia alla frontiera”, che comprendeva le opere difensive, dette “valli littori”, della val Venosta e della val Passiria. Denominata inizialmente “Venosta”, la caserma in seguito fu intitolata alla memoria del capitano degli Alpini Leone Bosin, caduto in Albania nel 1941 e decorato con la medaglia d’argento al valore militare.

Nel periodo fra il 1943 e il 1945 la caserma ebbe la funzione di magazzino per materiali requisiti dalla Wehrmacht e di sottocampo del campo di transito di Bolzano, come spiega la lapide apposta sul frammento del muro di cinta conservato appunto come Luogo della Memoria. Vi furono rinchiusi per motivi razziali, politici e bellici, e costretti a lavori forzati, uomini e donne di lingue e di religioni diverse. Intorno al Natale del ‘44 due giovani donne internate riuscirono a scavalcare il muro di cinta e a fuggire dal campo. Si salvarono grazie all’aiuto di alcune famiglie meranesi.

Dopo la guerra la caserma divenne sede di diversi reparti alpini, appartenenti in particolare alla brigata alpina Orobica. Fu definitivamente dismessa nel 1991 e nel corso degli anni successivi trasformata in una zona produttiva.

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