La terza nevicata segna un record per il Meranese 

Precipitazioni. Difficile ricordare eventi così intensi e ravvicinati Dieter Peterlin: «Attenzione alle basse temperature, c’è il rischio che si formi ghiaccio». Il pericolo valanghe raggiunge il livello di allerta



Merano. «A memoria mi è difficile ricordare un periodo così. Sicuramente nevicate così intense nel giro di poche settimane non si verificavano da parecchi anni. Questo inverno segna un’eccezione per Bolzano e per la Bassa Atesina, e soprattutto per Merano». Sono le parole di Dieter Peterlin, del Servizio meteorologico provinciale, dopo la terza nevicata in poco più di tre settimane, tra la meraviglia e l’allegria dei più piccoli e gli ovvi disagi alla mobilità.

Ai primi fiocchi di neve, il primo finesettimana di dicembre, le fotocamere dei telefonini erano già puntate sul paesaggio. Il giorno di Natale la seconda grande nevicata, stavolta meno “indigesta” per via della consistenza sabbiosa delle precipitazioni e per via delle ferie natalizie in corso. La terza, tra venerdì e ieri, con un miglioramento delle condizioni meteorologiche previsto a partire dal pomeriggio odierno. Ma le temperature più miti registrate ieri hanno portato una neve bagnata, più pesante rispetto a quella della notte precedente e della settimana scorsa. Appoggiandosi sopra il ghiaccio ha creato una patina scivolosa, insidiosa per chiunque si muova a piedi o in bici o non abbia le gomme invernali. Attenzione al termometro, avverte Peterlin: «A Merano in questo momento (alle 17.45 di ieri pomeriggio, ndr) siamo a 0,6 gradi sopra lo zero e per i prossimi giorni si prevedono basse temperature con giornate secche, senza precipitazioni. I cumuli di neve in città faticheranno a sciogliersi». Possiamo parlare di un effetto della crisi del clima? «Si tratta di un evento raro, singolo, quindi non possiamo stabilire una certa correlazione col cambiamento climatico», risponde il meteorologo.

Nel tardo pomeriggio di ieri la precipitazione cumulata nelle 24 ore precedenti arrivava a 8 millimetri. Tra i 9 e i 12 in alta Passiria e in val Senales, fra i 14 e i 16 tra val Martello e val d’Ultimo, sotto gli 0,5 in alta Venosta. I più temerari potrebbero pensare di fare scialpinismo, sfidando in primo luogo le strade gelate. Meglio stare a casa, però. Il bollettino valanghe dà il pericolo in aumento: oggi è a livello 3, marcato, in quasi tutto l’Alto Adige, dove si sono formati accumuli di neve ventata instabili. S.M.













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