Sei gatti del Bengala a casa Denunciato un 34enne 

Silandro. Si tratta di una specie «leopardata» protetta per la quale mancavano le autorizzazioni I felini sono stati portati alla Sill di Bolzano in attesa di accertare la purezza della razza



Silandro. Un episodio illecito che coinvolge animali a Silandro, a pochi giorni dal sequestro di nove cani di razze di pregio. Stavolta le vittime sono sei gatti, di cui quattro cuccioli, detenuti in un maso del capoluogo della val Venosta per fini commerciali e senza le autorizzazioni sanitarie e amministrative necessarie. Il responsabile, un 34enne italiano, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Bolzano.

I sei gatti nel maso.

Il ritrovamento dei sei esemplari di felini rientra nell’ambito di uno specifico servizio messo in atto dai carabinieri della compagnia di Silandro in collaborazione col personale del Servizio veterinario della Provincia. Nel corso di un’indagine, i militari dell’Alta Venosta hanno sorpreso un cittadino italiano nato del 1985 a detenere nel proprio maso alcuni esemplari di una razza felina protetta, quella del gatto del Bengala. Due adulti e quattro cuccioli, tutti sprovvisti di microchip e in buone condizioni di salute, benché mancassero le previste autorizzazioni sanitarie e amministrative per la detenzione di questi animali.

Commercio di animali.

Secondo quanto riferito dall’Arma, i gatti erano detenuti a fini commerciali, cioè per essere immessi sul mercato: sono in corso ulteriori accertamenti per determinare la loro esatta provenienza e la purezza della loro razza, e per chiarire se fossero destinati al mercato illegale di specie animali. Un mercato alimentato dal contrabbando e dal desiderio di alcune persone di mettere le mani su esemplari rari, spesso protetti da normative severe. Mentre il 34enne proprietario del maso è stato denunciato alla Procura, i sei esemplari sono stati affidati in via precauzionale al rifugio sanitario per animali “Sill”, di Bolzano.

Il precedente pochi giorni fa.

Un episodio analogo si è verificato a fine aprile, sempre nella zona di Silandro. Il 26 aprile la Guardia di finanza del paese ha salvato nove cani, che ora sono ospitati alla Sill, come i sei gatti del Bengala trovati in questi giorni. L’operazione si è svolta a notte fonda, all’altezza di Lasa: avendo notato un furgone sospetto con targa russa, i militari hanno fermato il mezzo, trovando nell’abitacolo tre cittadini russi, e nel vano posteriore, sotto chiave o in gabbiette da trasporto, nove cani, di cui cinque cuccioli. Un akita inu, due bulldog francesi, un Australian Shepherd, un nudo cinese, un dogo argentino, due pastori dell’Asia Centrale e uno Shetland Collie. Tutte razze pregiate, molto richieste dagli estimatori. Ma dall’esame dei documenti richiesti alle tre persone nel veicolo sono emerse irregolarità, in primo luogo in relazione al numero degli animali trasportati, ma anche rispetto alle vaccinazioni antirabbiche. Dopo un consulto con gli esperti del canile provinciale, si è deciso per il sequestro preventivo sanitario dei nove cani. Secondo una perizia, l’attività di contrabbando avrebbe potuto fruttare circa 14 mila euro.













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