Solidarietà sportiva per Andrea I club battono la burocrazia
Un cuore “sociale”. Dimezzata la pensione di invalidità di Leuci, vittima di un grave incidente Hcm e Olimpia mettono all’asta le maglie dei campioni e donano il ricavato alla sua causa
Merano. La perseveranza e la forza del tessuto sociale battono la burocrazia. Servivano parecchi soldi per pagare le perizie richieste dall’ente provinciale erogatore: per aiutare Andrea e la sua famiglia a trovare quel denaro sono partite dal basso varie iniziative che scaldano il cuore. La comunità si è attivata, i soldi sono stati raccolti, la documentazione prodotta ha consentito al trentottenne meranese di ottenere il secondo livello di assegno di cura.
Le difficoltà di Andrea Leuci.
La vicenda è quella di Andrea Leuci. Ha soltanto sedici anni nel 1998, quando un grave incidente in motorino gli procura lesioni invalidanti a vita. All’epoca gli viene assegnato un accompagnamento, poi tramutato in pensione d’invalidità di circa 940 euro mensili.
Cifra pressoché dimezzata alcuni mesi fa. Andrea e sua madre, Aurora Tagliaferri, non si danno per vinti. Da una parte battagliano con la burocrazia, dall’altra fanno appello ai meranesi per un sostegno. Il mondo della solidarietà non tarda a rispondere. In due diverse raccolte fondi vengono racimolati quasi 2000 euro.
La solidarietà degli sportivi.
Ma a muoversi è anche la comunità sportiva, un tessuto che per propria natura ha un cuore sociale che batte forte. Dopo la vittoria della coppa Italia, l’Hockey Club Merano realizza una serie limitata a una decina di magliette celebrative il cui ricavato viene girato ad Andrea.
Più di recente è il mondo del calcio a intercettare la sua vicenda. Marco Valline, allenatore di giovani calciatori nell’Olimpia Merano, grazie all’aiuto dell’amico Alessandro Damo riesce a procacciarsi la maglia autografata di Manolo Gabbiadini, autore di un eccellente campionato con la Sampdoria, undici partite e due reti in azzurro in una carriera che lo ha visto anche al Napoli, al Bologna, all’Atalanta, al Southampton in Inghilterra, prima di approdare a Genova sulla sponda blucerchiata. Per indossare quella che il magazine britannico “Four Four Two” ha definito la “maglia più bella del mondo”.
L’asta per aggiudicarsi la casacca di Gabbiadini ha portato altri 250 euro alla causa di Andrea. La cui mamma ha ringraziato con un messaggio emozionante tutti coloro che si sono spesi per il figlio.
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