i lavori e le polemiche 

Stazioni vetuste, gallerie e ponti L’inaugurazione tardò di 4 anni

Non sono stati scevri di polemiche e di ritardi, i tre lustri intercorsi tra l’interruzione della linea ferroviaria venostana e la sua riattivazione nel 2005 dopo un corposissimo intervento di...



Non sono stati scevri di polemiche e di ritardi, i tre lustri intercorsi tra l’interruzione della linea ferroviaria venostana e la sua riattivazione nel 2005 dopo un corposissimo intervento di ammodernamento.

Il 6 settembre 1999 la giunta provinciale diramò la notizia che entro due anni la ferrovia sarebbe stata pronta. A quella data tutti i principali lavori erano stati appaltati: innanzitutto il consolidamento della galleria di San Giuseppe a Foresta, lungo il tratto più difficile che da Marlengo sale verso Tel con pendenze quasi al limite della capacità di risalita di un treno, ma pure i circa 300 fra ponti e scavalcamenti distribuiti lungo i circa 60 chilometri di binari. Serviva anche rimettere in sesto le 17 stazioni lungo il tragitto.

Nell’aprile del 2001 invece si parlò del 2003 come probabile anno dell’inaugurazione della linea, mentre nel maggio del 2004, intervistato dall’Alto Adige, Michele Di Puppo (tra i padri della ferrovia venostana e già allora ex assessore provinciale ai trasporti) spiegò come l’evento si potesse prospettare per l’inverno successivo. Sbagliò di pochi mesi: il 5 maggio 2005 Luis Durnwalder poté inaugurare la “nuova” ferrovia.













Altre notizie

Attualità