Traffico di avifauna nel Meranese 

Le indagini. Tra Burgraviato e val di Non venivano raccolte in media oltre 1.000 nidiacee di tordo bottaccio a settimana Diciotto arresti, 50 persone indagate e circa 46 perquisizioni tra Trentino Alto Adige, Lombardia, Veneto, Friuli e Toscana



Trento/merano. Diciotto arresti, con sette ordinanze di custodia cautelare in carcere, una delle quali eseguita in Trentino. Oltre 50 persone indagate e più di 46 perquisizioni tra lo stesso Trentino, la Lombardia, il Veneto, il Friuli-Venezia Giulia, le Marche, la Campania e la Toscana, con oltre 250 uomini dei carabinieri del Corpo forestale di sette diversi reparti impegnati sul campo, con la collaborazione anche della sezione autostradale della polizia di Stato. Questo è il bilancio di un’operazione a largo raggio che ha coinvolto anche il Burgraviato e la val di Non, da dove secondo l’indagine venivano raccolte oltre 1.000 nidiacee di tordo bottaccio a settimana in media.

Le indagini della Forestale di Trento.

Il presunto traffico illecito di richiami utilizzati principalmente per l'attività venatoria è stato scoperto nell'ambito di un'operazione condotta dal Corpo forestale della provincia di Trento, e coordinata dalla sostituta procuratrice della Procura trentina Maria Colpani.

Nella cornice dell'indagine sono stati sequestrati oltre ventimila esemplari, vivi e morti, provenienti come accennato anche in gran quantità dalle zone del Meranese. Dalla base operativa nella Piana Rotaliana, secondo l'accusa, l'avifauna veniva poi conferita a privati residenti in Lombardia e a commercianti della provincia di Brescia, i quali poi a loro volta smistavano a singoli acquirenti delle province di Brescia e Bergamo.

Un'altra parte consistente del traffico ha riguardato il Veneto, e in particolare le province di Vicenza e Treviso, quest'ultima un epicentro importante, con 19 perquisizioni e 5 arresti.

Trenta euro ad esemplare.

Gli esemplari, appena raccolti, valevano in media circa 30 euro, ma con lo svezzamento e l'ingrasso potevano arrivare a valere anche 300 euro. Le stime, quindi, parlano di un traffico illecito del valore di diverse centinaia di migliaia di euro. Oltre al bracconaggio, agli indagati vengono contestati molti altri reati: ricettazione, furto venatorio, riciclaggio, maltrattamenti su animali e detenzione abusiva di armi.

Sequestrato anche denaro in contante e diverso materiale, tra cui decine di migliaia di munizioni, armi e alcune macchine in grado di sofisticare gli anelli identificativi.

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