WineFestival, indotto di 10 milioni in 5 giorni 

Sfondato il numero delle 11 mila presenze tra visitatori, produttori e giornalisti Köcher: «Evento sempre più integrato alla città. E il Corso sembrava Montecarlo»


di Jimmy Milanese


MERANO. Sono numeri da record, quelli della 27esima edizione del Merano Wine Festival, conclusosi ieri pomeriggio con la ormai classica degustazione di Champagne e lo showcooking, sul palco del Kursaal, dello chef stellato Karl Baumgartner del ristorante Schöneck Southtyrol.

A spiegarlo, il patron Helmuth Köcher, particolarmente soddisfatto della affluenza di pubblico, che quest'anno ha sfondato il muro dei 8000 visitatori. Ai quali si devono aggiungere 400 giornalisti e 2500 tra espositori, produttori e partner. «Abbiamo portato a Merano circa 11.000 persone, e in cinque giornate di festival offerto la possibilità di degustare più di 700 vini e 40 champagne di assoluto pregio, oltre ad avere allestito 160 tra stand food e di liquori». Insomma, più di un quarto della popolazione meranese è arrivata in città, generando un indotto che sfiora i 10 milioni di euro, e il tutto, in soli cinque giorni. «Quest'anno è aumentato l'entourage esterno, e questo ha decretato un vero e proprio exploit – spiega Köcher – con un numero di produttori in crescita a dimostrazione dell'interesse che la manifestazione ha assunto nel settore enogastronomico». In particolare, un successo è stato l'autobus a due piani stile inglese di “Tannico”, capace di offrire non solo vini pregiatissimi, ma anche una serie di degustazioni e abbinamenti di vini con prodotti locali.

Ma è sulla trasformazione della città, al tempo del festival, che Köcher vuole mettere l'accento, promettendo di spingere ancora di più per una perfetta integrazione tra manifestazione e pubblici esercizi.

«Merano, le sere del festival sembrava Montecarlo – afferma il patron – e vedere il Corso bardato di rosso, pieno di vita, in quel mix tra ospiti della manifestazione e ragazzi giovani locali, mi rende più che felice, per la mia città». Un connubio che è destinato ad aumentare, perché se è vero che la formula vincente del festival non prevede certo trasformazioni eccezionali, la sua evoluzione per l'edizione 2019 sembra proprio essere nella direzione di una maggiore partecipazione dei locali pubblici agli eventi del WineFestival. Lo spazio “The Circle”, ad esempio, aperto nella anteprima del venerdì del festival, è un esempio di come gli spazi off stiano diventando sempre più centrali nella vita della manifestazione. Da riproporre, per il successo di pubblico e per la valenza scientifica, la tavola rotonda che sabato pomeriggio ha portato tredici esperti del mondo della enogastronomia, tra i quali gli imprenditori Joe Bastianich e Oscar Farinetti, a discutere sulle prospettive della viticultura sempre più minacciata dagli effetti del cambiamento climatico che spingono le coltivazioni in alta quota, modificando la geografia di questo settore.

Importante, quando si parla di eventi collaterali, non dimenticare le degustazioni che si sono tenute all'interno dell'Hotel Terme «dove produttori di livello mondiale hanno portato i loro prodotti per un assaggio aperto non solo agli esperti di settori ma anche a curiosi o appassionati», ha precisato Köcher. E per il futuro del festival, che vede nella edizione meranese solo l'inizio della stagione? «Andremo a Siena, ma anche a Milano, così come a Monaco e Vienna, e quest'anno sulla costa ovest degli Stati Uniti – conclude il WineHunter - ma la vera novità è che stiamo organizzando un evento in Cina, dove presto sbarcheremo con qualcosa di veramente importante per tutta l’enogastronomia italiana».















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