lutto

Addio a Mario Dall’Aglio aveva inventato i “moduli”

L’ 89enne pittore, sculture e insegnante, era attivo sulla scena locale fin dagli anni ’50 Dopo figurativo e informale puro era approdato ad uno stile molto personale



BOLZANO. Lutto nel mondo dell’arte altoatesina. All’età di 89 anni è morto infatti il pittore e scultore Mario Dall’Aglio. Nato nel 1927 a Castelguglielmino, in Veneto, arriva nel 1937 a Bolzano con la famiglia. Dopo gli studi inizia a lavorare come disegnatore progettista, e in seguito alla Prefettura di Bolzano. Frequenta gli studi bolzanini di artisti come Mario Parravicini, Walter Esposti, Lino Zobele, e diventa amico di Ulderico Giovacchini, Emanuel Fohn, dello scultore Ignatz Gabloner e del critico d’ arte Carlo Galasso. Da un’ iniziale pittura figurativa, Dall’Aglio nel tempo è passato all’ informale e in seguito a una più personale ricerca sul colore e sulla modularità, usando tecniche come l’ olio, la tempera, l’ incisione, la serigrafia, la scultura in legno e metallo e la computer art.

Attivo come pittore fin dai primi anni ’ 50, Dall'Aglio inzia ad esporre nel 1957 e da allora il suo è un percorso ininterrotto che comprende oltre 100 personali sia in Italia che all’estero (Svizzera, Belgio, Germania, Ungheria), a cui si aggiungano quasi 400 partecipazioni in mostre collettive e concorsi nei quali riporta innumerevoli riconoscimenti. Inesausto lavoratore, dotato di grande spirito creativo, si è prodotto non solo come pittore, ma anche come scultore. Ampia è anche la sua attività nel settore della grafica d’ arte. Per lunghi anni si è dedicato all’ insegnamento in vari istituti superiori d’ arte, oltre ad essersi intensamente occupato anche come giornalista specializzato per quotidiani e riviste e come operatore culturale. Ha sostenuto ritmi non facili, sommando l'attività didattica a quella editoriale come critico, prefattore e recensore, di cui conserva una vastissima documentazione e si è qualificato come promotore di cultura e organizzatore (“curatore” ante litteram) di mostre ed eventi artistici. Tutto ciò, naturalmente, senza perdere mai di vista il suo ruolo totalmente autonomo di artista, in cui si è distinto sostenuto da un incessante ritmo produttivo e da inesauribile spitiro di ricerca. Insomma, un percorso incredibilmente attivo, impegnato nella dimensione artistica attraverso le più diverse direzioni e possibilità. Dalle prime figurazioni postimpressionistiche e postespressionistiche, passato a modalità astratto-informali e quindi allo sviluppo di una singolarissima progettualità modulare, linguaggio che dai primi anni '70 ha interessato la sua produzione pittorica, scultorea e grafica. Ha utilizzato le più diverse tecniche operative, in una ricerca cromatica che comprende un'ampia gamma di registri tonali, in cui l'intensità e l'armonia determinano atmosfere improntate ad un personalissimo, moderno lirismo. Nella scultura, interessante il gioco delle alternanze: luci e ombre, pieni e vuoti determinano gli equilibri plastici di forme che prestano il loro volume ad un armonico gioco di contrasti e di assonanze con lo spazio. Si contano a migliaia le opere realizzate da Dall'Aglio, molte delle quali sono in musei e in collezioni pubbliche e private nazionali e internazionali, Nel luglio del 2011 Dall'Aglio aveva realizzato inoltre una corposa opera editoriale in cui raccoglieva l’ ampia e dettagliata descrizione della sua lunga e ininterrotta attività artistica. «Mario Dall'Aglio. Colori, forme e modi», questo il titolo del volume, è un'opera che si distingue per il preciso e accurato intento autobiografico, quindi per la volontà diretta dello stesso autore di raccontarsi senza ricorrere a mediazioni o interpretazioni altrui. Una pubblicazione a ritroso che prende l'avvio dalla metà anni '70, quando l'artista ideò e sviluppo il progetto del «modulo», divenuto elemento fondamentale del suo percorso fino a oggi. I capitoli della seconda parte si riferiscono invece alle esperienze iniziali e si collegano ai primi anni '50 in una antologia che risale alle sue ricerche espressive nel disegno, nella pittura e nella scultura: 20 anni di lavoro in prevalenza figurativo, ricerca espressionistica, astratto informale, fino all'astrattismo materico, che sfocerà, come detto, nell'elaborazione del «modulo». La monografia, oltre alla cronologia delle mostre e alle motivazioni tecniche e contenutistiche, comprende una nutrita raccolta di recensioni, testi, contributi di critici, storici dell' arte, collezionisti e, ovviamente, illustrazioni delle opere e una accurata galleria fotografica che riguarda l' autore, ma anche tanti amici e colleghi d'epoca. Un complesso lavoro, che raccoglie momenti e luoghi della memoria e un archivio storico-biografico di coloro che hanno accompagnato e sostenuto Dall'Aglio nel corso di tanti anni, da cui traspare un interessante spaccato artistico della Bolzano dal dopoguerra a oggi, compresi anche molti dettagli importanti che rimettevano in luce eventi e manifestazioni forse in parte dimenticati. (s.p.)













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