Come allestire un acquario Costanza e tanta pazienza

Determinante la scelta del posto dove si desidera tenerlo nell’abitazione Prima dei pesci sono necessario un filtro adeguato e valori perfetti dell’acqua


di Alan Conti


BOLZANO. A guardare gli acquari con gli occhi del principiante sembra tutto semplice. Molta acqua, qualche pianta e poi ecco la scelta dei pesci più belli da buttare dentro. Allestire un acquario, al contrario, è quanto di più complicato ci sia nel mondo della cura degli animali domestici. Se non si è disposti, in partenza, ad armarsi di pazienza e tanta voglia di imparare è meglio lasciare perdere subito. Senza contare la costanza che è l’unica chiave per rendere un acquario un’esperienza davvero unica.

Tutto parte, dunque, dall’allestimento che forse è la fase più delicata. Prima ancora di avere la vasca in casa sarà bene cercare un luogo dove posizionarla. L’acquario tropicale (che significa con acqua calda, al di là della presenza o meno di sale) deve essere vicino a qualche presa di corrente con ampio spazio per poter accedere facilmente all’acquario. Deve essere, logicamente, in piano e supportato da una base in grado di sopportare un peso importante.

A quel punto si può posizionare la vasca e cominciare con la preparazione del filtro. Secondo le dimensioni e le tipologie sarà opportuno prevedere vari strati con spugne e filtranti naturali. Il tutto in una sezione apposita in comunicazione con la vasca. Per espellere l’acqua dall’area del filtro si posiziona una pompa. La sua funzione è anche di fornire costantemente corrente alla superficie per evitare stagnazioni. Da lì si può passare all’allestimento della vasca vera e propria che deve essere sovrastata da una lampada specifica. Necessario posizionare la sabbia o la ghiaia e poi cominciare con il riempimento dell’acqua. Meglio utilizzare dei tubicini che sfruttino il principio dei vasi comunicanti. Immetterla con una brocca, una bottiglia o un bicchiere ha due controindicazioni: è alto il rischio di formare dei buchi nella sabbia ed è più facile aumentare la durezza calcarea dell’acqua. Già perchè una volta riempita la vasca la partita si sposta sulla preparazione di un’acqua adeguata. Il riscaldamento è garantito da apposite resistenze da attivare una volta immerse, ma tutti gli altri valori sono da “costruire”. Con l’inserimento di soluzioni di batteri e compensatori liquidi si deve arrivare ad ottenere un ph ideale (tra 6,8 e 7,2) ma anche valori accettabili di ammonio, nitrati, fosfati e durezza carbonatica. A quel punto, se siete stati bravi e fortunati, potete scegliere piante e pesci. Ovviamente non tutti convivono e sono adatti, ma questa è solo la sfida successiva.

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