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Dalla Bohème a Dorian Gray: Presentata la stagione lirica della Fondazione Haydn

Ultimo anno per il direttore artistico Matthias Lošek, che propone un viaggio fra le diverse esperienze del teatro musicale con una particolare attenzione alle nuove voci del panorama contemporaneo



BOLZANO. La Fondazione Haydn di Bolzano e Trento presenta la nuova stagione dedicata all'opera.

Come nelle precedenti edizioni, il programma concepito dal direttore artistico Matthias Lošek è inteso come un viaggio fra le diverse esperienze del teatro musicale, con una particolare attenzione alle nuove voci del panorama contemporaneo.

Il filo conduttore di quest'anno, Nothing is written, richiama l'estrema imprevedibilità della vita umana e testimonia la volontà di proporre al pubblico dei progetti in cui riconoscersi, appassionarsi e specchiarsi.

Il primo appuntamento sarà con un'inedita lettura de "La bohème" di Giacomo Puccini. Riflettori puntati anche sulla prima assoluta di "Lorit", progetto vincitore della quarta edizione del bando Fringe. Grande attesa, infine, per "Dorian Gray", progetto in prima assoluta che chiude la trilogia di opere commissionate dalla Fondazione Haydn a compositori dell'Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino.

Fra novembre 2023 e marzo 2024 domineranno la scena tre storie a loro modo connesse con il presente, appassionanti e attuali: il 19 e il 21 novembre 2023 al Teatro Comunale di Bolzano e il 21 e 22 febbraio 2024 al Teatro Sociale di Trento, appuntamento con "La bohème" di Giacomo Puccini in una produzione che vedrà la regia di Matthias Lošek e la direzione musicale di Timothy Redmond.

Il 21 gennaio al Teatro SanbàPolis di Trento e il 23 gennaio al Teatro Comunale di Bolzano sarà possibile scoprire l'opera vincitrice della quarta edizione del bando Fringe, "Lorit", del compositore austriaco Marius Binder con la regia di Christina Constanze Polzer, il libretto di Robert Prosser e la direzione musicale di Christoph Huber.

È atteso invece a Bolzano, il 16 e il 17 marzo 2024, "Dorian Gray" con le composizioni di Matteo Franceschini, la regia e il libretto di Stefano Simone Pintor e la direzione musicale di Rossen Gergov.













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