Festival di Sanremo, la grande anteprima sulle canzoni dei big 

Musica. In attesa che la kermesse cominci davvero, abbiamo sentito i brani in gara Canzoni sempre più vicine al gusto del pop contemporaneo con reminiscenze degli anni Settanta L’amore resta uno dei temi ricorrenti, ma c’è spazio per il rock duro, per l’Indie e per il rap


Emanuela Castellini


Sanremo. Abbiamo ascoltato in anteprima i 26 brani dei Campioni in gara al prossimo Festival della Canzone Italiana. Il livello medio è buono, qualche eccellenza e alcune sorprese. L’impressione a caldo, dopo la maratona d’ascolto, è quella di un rinnovamento dei brani, data anche la giovane età dei big - famosissimi su youtube – ma poco conosciuti dalla vasta platea di Rai1 - che dovrebbero essere l’oggetto principale della kermesse canora, diventata sempre di più un grande show televisivo. Continua così il percorso di aderenza al pop contemporaneo con reminiscenze Anni ’70, tanto cari ad Amadeus. L’amore rimane uno dei temi ricorrenti - esplorato nelle diverse sfumature – rivolto soprattutto agli amori sofferti, disperati che però danno emozioni. Si trovano ballate melodiche, regtone e brani per le radio, lo streaming e tanto indie. Il conto alla rovescia è quindi iniziato per l’edizione più complicata, causa il perdurare della pandemia, del secondo Sanremo targato Amadeus come direttore artistico e padrone di casa, affiancato dal vulcanico Rosario Fiorello. Tra rapper e reduci dai talent show, veterani del calibro di Francesco Renga che magistralmente canta “Quando trovo te”: «guarda un po’ la mia città, è insonne ha smesso di sognare, questa volta ho come l’impressione che la speranza abbia cambiato amore, la mia testa non vuole sapere». Arrivano debuttanti di rango come Coma_Cose, dove Fausto Lama, alias Francesco Zanardelli e Francesca “California” Mesiano (coppia anche nella vita) cantano “Fiamme negli occhi” «quando ti sto vicino sento che a volte perdo il baricentro e tu sei il tostapane che ci cade dentro. Grattugio le lacrime, ci salerò la pasta», fanno centro con le rime e i giochi di parole, ricchi di sonorità elettroniche. Ma su tutti spacca La rappresentante di lista, composta dal palermitano Dario Mangiaracine e la viareggina Veronica Lucchesi, che presentano “Amare” (il pezzo più bello per chi scrive) con frasi: «ho su di te un desiderio profondo ho dentro di me tutti i sogni del mondo» già la canti e la balli. Colpisce con “Musica leggerissima” anche il duo autorale Colapesce e Dimartino, al secolo Lorenzo Urciullo e Antonio Di Martino, che sbancano: «metti un po’ di musica leggera se bastasse un concerto per far nascere un film tra palazzi distrutti dalle bombe» e proseguono «la cantano i figli adolescenti i preti progressisti la senti nei quartieri assolati che rimbalza leggera, metti un po’ di musica leggera». Sorprendente e accattivante Bugo (Christian Bugatti che si rimette in gioco per fortuna senza Morgan) con “Invece sì”. Incantevole Arisa in gara con “Potevi fare di più”. Straordinario Aiello con “Ora” nella quale canta «Questa notte io e te sesso ibuprofene mi sono perso nel silenzio della tua paura». Fulminacci con “Santa Marinella” si fa amare e andrà forte in radio. Lo stato sociale “Combat pop”: ritmo serrato e ballabile. Malika Ayane “Ti piaci così”: raffinata. Max Gazzè “Il farmacista” ironica, divertente in un tripudio di fiori di Bach con la Trifluoperazina. Noemi “Glicine” romantica. Il rapper Willie Peyote con “Mai dire mai (la locura”) è l’unico che riflette sull’attualità «questa è l’Italia del futuro senza il Medioevo più smart e più fashion». Fedez con Francesca Michielin cantano “Chiamami per nome”, potente. E ancora il gruppo romagnolo di liscio Exstraliscio Feat. Davide Toffolo con “Bianca luce nera”, travolgente. Ermal Meta propone “Un milione di cose da dirti”: intimista. Irama “La genesi del tuo cuore”, piacevole. Random “Torno a te”, amorevole. Rock indiavolato, alla Led Zeppelin, per la band Màneskin con “Zitti e buoni”. La rapper Madame “Voce”, vibrante. Annalisa “Dieci”, orecchiabile. Fasma “Parlami”, profonda. Gaia “Cuore amaro” delicata. Ghemon “Momento perfetto” autobiografica. Orietta Berti “Quando ti senti innamorato” riporta alla canzone melodica del tempo che fu.

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