BOLZANO. È un autentico evento culturale, dedicato alla figura singolare – anzi per molti tratti assolutamente unica – di Claudio Scimone, il concerto che “I Solisti Veneti”, l’orchestra italiana fondata nel 1959 da Claudio Scimone, famosissima in tutto il mondo, e il più popolare violinista italiano contemporaneo, Uto Ughi, si apprestano a tenere a Bolzano. Il concerto è in programma per domani 19 ottobre alle ore 20 appunto presso l’ Auditorium di Bolzano, e presenterà al pubblico non solo celebri ed acclamati artisti ma anche un programma di straordinaria ricchezza e bellezza. Tutti e solo solisti, sul palco, la sera del 19 ottobre: Uto Ughi: un nome celebre, ma soprattutto un acclamato interprete, tecnicamente superlativo, musicalmente ispirato, sempre artisticamente emozionante, con il quale l’ orchestra di Claudio Scimone ha da decenni stretto un’ eccezionale collaborazione creativa. “I Solisti Veneti” dal canto loto, a ormai quasi sessant’ anni dalla fondazione, sono divenuti una formazione di livello mondiale. Proprio loro, con quasi cinquecento registrazioni edite dalle maggiori case discografiche mondiali, con più di cinquemila concerti in Italia e nelle sale più prestigiose del mondo intero hanno reso popolare il grande repertorio italiano e veneto del Settecento e non solo quello. Mille suggestioni, mille stimoli, mille emozioni si intrecciano nel ricco programma di domani. Suggestioni: come l’ elegante e ormai classico sinfonismo di Boccherini, il violoncellista lucchese che tanta fortuna fece alla Corte di Spagna e che inaugurerà la serata con la sua sinfonia più famosa: la “Sinfonia in re minore op. 12 n. 4” detta “La casa del Diavolo” per la letteralmente indiavolata “Ciaccona” conclusiva con la furia della quale il Compositore volle “rappresentare l’ inferno" (e non si trattò proprio di parole al vento, almeno a giudicare dall’ irresistibile efficacia di questo magistrale brano). Suggestioni ancora con il successivo “Angoscia” per archi che il Compositore contemporaneo Pino Donaggio ha completato quest’ anno e esplicitamente dedicato a “I Solisti Veneti”. E poi emozioni, come quelle che Uto Ughi susciterà con tre autentici capolavori della letteratura violinistica. Innanzitutto il magistrale Concerto in la maggiore D 96 per violino e archi di Giuseppe Tartini, al quale seguirà quel capolavoro assoluto che è il Concerto in sol maggiore K 216 per violino e orchestra di Wolfgang Amadeus Mozart, vero culmine del programma, con quel suo Adagio centrale, sognante come solo Mozart sapeva sognare in musica, e quell’ elegantissimo Rondò finale al cui cuore si cela il fascino malinconico di un piccolo, inatteso tema di pura trasparenza. Verrà quindi il momento del “gran finale”, quando Ughi e “I Solisti Veneti” staccheranno il primo accordo dell’ ”Introduzione e Rondò Capriccioso” op. 28 per violino e orchestra che Saint-Saëns scrisse nel 1863 e dedicò a Pablo de Sarasate, adoperando in verità il virtuosistico materiale tematico precedentemente pensato come finale del suo Concerto per violino e orchestra n. 1 op. 20. Rondò o finale di concerto che sia, l’ Opera 28 di Saint-Saëns resta una pagina acrobatica, amatissima dai grandi virtuosi – proprio come Ughi –, appropriata corona di una serata speciale. Biglietti presso il Teatro Comunale di Bolzano – tel. 0471-053800. La sera del concerto presso l’Auditorium/ Konzerthaus dalle ore 17.