Cala la cassa integrazione, primi segnali di ripresa

Dimezzate le ore di «Cig» ordinaria, straordinaria o in deroga in tutta la provincia Riscontri positivi nel settore manifatturiero, faticano artigianato e commercio


di Alan Conti


BOLZANO. L’edilizia è il motore trainante del lavoro e i dati della cassa integrazione provinciale lo sottolineano una volta di più. Ripartito il settore edile come un domino crollano le ore di cig ordinaria, straordinaria o in deroga. Nel raffronto tra il mese di giugno e quello di maggio distribuito dalla Uil il calo complessivo è del 48,8% delle ore con un monte totale che passa da 881.149 euro a 450.835. Dimezzate. Il traino, come detto, ha la faccia dell’edilizia che contrae le ore della cassa integrazione del 55,3% passando da 736.227 a 328.997.

«È evidente che il cambio di rotta dipende strettamente dal settore edile - analizza il segretario provinciale Toni Serafini - che, con una leggera ripartenza, riesce a migliorare il quadro generale. Investire negli interventi di risanamento, riqualificazione e risparmio energetico porta buoni risultati anche in ambito occupazionale». Solo nel marzo scorso, però, l’aumento delle ore in cassa integrazione era del 400%: come si spiegano queste oscillazioni? «Le oscillazioni dell’edilizia determinano anche questi sbalzi. Ora la tendenza è positiva, ma adesso dobbiamo valutare con attenzione su scala più ampia quanto l’impegno della Provincia sia in grado di dare impulso».

Alle buone indicazioni del settore edile si aggiungono anche quelle dell’industria che contrae le ore di cassa integrazione del 34,1% passando da 142.628 a 94.024. In leggera crescita, invece, sono i settori di commercio e artigianato, ma con numeri piuttosto contenuti e non in grado di incidere sull’andamento complessivo in modo significativo. La stima dei lavoratori in cassa integrazione, invece, passa dai 5.183 di maggio ai 2.652 di giugno. La diminuzione è sensibile perché si attesta su 2.531 lavoratori complessivi. L’utilizzo reale in provincia, invece, è di solito attorno al 70-75% rispetto alla richiesta.

Il territorio altoatesino, comunque, si mostra in controtendenza rispetto a quello che è il dato nazionale che vede il mese di giugno come quello con la maggiore richiesta di ore di cassa integrazione con un totale di 67 milioni di euro. Alla diminuzione della cassa ordinaria (-24%) e della straordinaria (-19%) fa da contraltare la crescita delle richieste per la cassa in deroga.

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