Continua la crisi Würth, 30 operai in mobilità

L’azienda di Egna risente della flessione dell’edilizia e delle carrozzerie, 800 i dipendenti con contratto di solidarietà e altrettanti in Cig


di Orfeo Donatini


BOLZANO. La recessione economica continua a farsi sentire pesantemente anche per un colosso nazionale come la Würth di Egna: l’ultima intesa sindacale raggiunta prevede un ulteriore taglio con una trentina di dipendenti messi in mobilità e pronti quindi per il prepensionamento.

La situazione di stagnazione economica del Paese, ed in particolare di settori come l’edilizia e le carozzerie ai quali l’azienda di Egna fa particolarmente riferimento, continua a mantenere la Würth in condizioni di difficoltà: moltissimi sono infatti i microclienti che non pagano con pesanti conseguenze gestionali.

Su scala nazionale la Würth di Egna conta su circa 1.500 dipendenti , mentre la sede di Roma su altri 1.200: complessivamente la direzione ancora nel febbraio scorso aveva ipotizzato qualcosa come 350 esuberi. Poi i tagli veri e mpropri erano stati congelati ricorrendo alla Cassa integrazione straordinaria a zero ore per circa 800 dipendenti - provvedimento attivo fino al febbraio del prossimo anno - e ai contratti di solidarietà fino al prossimo luglio, con riduzione quindi dell’orario di lavoro, per altrettanti .

Ora l’intesa raggiunta con le organizzazioni sindacali per alleggerire di una trentina di unità il carico del capitolo del personale potrebbe consentire di non attivare ulteriori e più drastici provvedimenti.

Nelle ultime settimane per altro qualche segnale positivo nella fatturazione dell’azienda si sta registrando e così la speranza delle maestranze è che la fase della recessione possa essere superata ricorrendo solo a queste forme di taglio dei costi, senza andare ad intaccare davvero i livelli occupazionali.

Le organizzazioni sindacali ora guardano con apprensione alla scadenza dei contratti di solidarietà a luglio perchè se quei timidi segnali di ripresa nel giro d’affari non venissero confermati nel empo, potrebbe aprirsi una stagione vertenziale piuttosto dura con la necessità di far uscire un numero ben più consistente di dipendenti.

Con la formula del ricorso contenuto alla mobilità e quindi ai prepensionamenti ed in maniera massiccia al contratto di solidarietà tutta l'azienda, che detiene una considerevole fetta del mercato nazionale, punta a superare l'attuale momento di crisi - soprattutto di liquidità nella massa dei clienti del comparto edile ed automobilistico - preparandosi alle sfide del mercato: sperando che fra qualche mese possano farsi vedere i primi segnali della ripresa economica nazionale.

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