Dipendenti soddisfatti, ma pesa il costo della vita

Perini: «A metà 2017 il clima di fiducia è positivo». Le stime indicano una crescita Stipendi alti, ma a livello di prezzi Bolzano è il 20% oltre la media nazionale


di Maurizio Dallago


BOLZANO. A metà 2017 il quadro generale dell’economia altoatesina è senza dubbio positivo: l’economia è in decisa ripresa, come testimoniano gli indicatori del mercato del lavoro. La conferma arriva anche dal clima di fiducia dei lavoratori dipendenti. Infatti il Barometro Ipl rileva sette indicatori: nessuno di questi si mostra in calo, anzi, due sono in deciso miglioramento, uno in lieve, gli altri quattro sono costanti. «Se le tendenze del 1° semestre si dovessero confermare nella seconda metà dell’anno, la nostra stima di crescita economica per il 2017, pari all’1,4%, sarebbe da rivedere al rialzo», afferma il direttore Ipl, Stefan Perini, presentando i dati.

Lo sforzo compiuto dagli istituti di ricerca economica per rilevare il costo della vita nelle diverse regioni d’Europa è però ancora insufficiente, sottolinea Perini: «Tuttavia, le cifre sui redditi nominali pro capite dicono poco se non vengono rapportate al costo della vita nelle rispettive regioni». Per questo, in un quadro di sostanziale soddisfazione c’è una nota stonata: si tratta del malcontento dei lavoratori dipendenti riguardo il loro stipendio rapportato al costo della vita in Alto Adige.

Il 16,8% non è «per niente soddisfatto», il 38,6 per cento si ritiene «poco soddisfatto», mentre il 37,4% è «piuttosto soddisfatto» e solo il 7,3 per cento è «molto soddisfatto». Nei quattro anni delle rilevazioni del Barometro Ipl l’indice di soddisfazione non ha mai raggiunto valori talmente bassi.

Ciò ha spinto l’Istituto promozioni lavoratori a riprodurre uno studio della Banca d’Italia sui livelli dei prezzi regionali, a suo tempo realizzato su dati del 2006. «Pur applicando criteri molto prudenti emerge che il livello generale dei prezzi in Provincia di Bolzano supera del 20% la media nazionale», evidenzia Perini.

Modelli econometrici utilizzati dalla Banca d’Italia su dati Eurostat mostrano che nei Paesi europei la correlazione tra Pil pro capite e parità di potere d’acquisto è molto elevata. Applicando la stessa metodologia a livello sub-nazionale il differenziale nel livello dei prezzi aumenta addirittura al 24 per cento.

Tornando ai dati del Barometro nessuno dei sette indicatori del clima di fiducia dei lavoratori dipendenti, oggetto dell’indagine, si mostra in calo, anzi: due sono in netto miglioramento e sono ai massimi dall’inizio della rilevazione. Nel dettaglio si tratta dell’«andamento della disoccupazione nei prossimi 12 mesi» e della possibilità di «trovare un posto di lavoro equivalente» a quello attuale. Il 30,4 per cento dei lavoratori dipendenti in Alto Adige afferma di fare fatica ad arrivare a fine mese, perché i soldi non bastano. Considerando la serie storica si tratta comunque di uno dei valori più bassi rilevati dal Barometro Ipl. Si mostrano in lieve miglioramento anche le previsioni della situazione finanziaria della propria famiglia.

Infine, il 29,1 per cento dei lavoratori dipendenti giudica le disuguaglianze esistenti in Alto Adige «molto grandi», mentre per il 58,8% sono «grandi».

Nelle rilevazioni precedenti la “forbice percepita” era più pronunciata. Formazione, contatti, duro lavoro ma anche fortuna sono i fattori decisivi indicati dagli intervistati per essere un passo avanti agli altri in Alto Adige.

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