Edilizia, ora si tratta sul fondo sanitario 

Il collegio costruttori e la Cassa edile chiedono all’Ance un occhio di riguardo per l’Alto Adige



BOLZANO. In un fondo sanitario nazionale per l’industria edile deve essere tenuta in considerazione la particolare situazione dell’Alto Adige: l’hanno sottolineato il presidente del Collegio Costruttori Edili, Michael Auer, e il presidente della Cassa Edile dell’Alto Adige, Vittorio Repetto, in occasione di un incontro con il vice-presidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili, Marco Garantola, arrivato recentemente a Trento per ascoltare le richieste dei rappresentanti dell’industria edili dell’Alto Adige e del Trentino. Il 18 luglio è stato firmato a Roma il contratto collettivo nazionale per l’industria edile, che prevede tra l’altro l’introduzione di un fondo sanitario nazionale per i lavoratori edili e gli impiegati. “In linea di massima siamo assolutamente favorevoli ad un fondo sanitario. Per noi è tuttavia importante che si tenga conto delle particolarità del nostro territorio e sia garantito il bilinguismo. Inoltre, bisogna evitare che tale fondo offra prestazioni già coperte dal nostro sistema sanitario, che è migliore rispetto a quello del resto d’Italia”, commenta il presidente Michael Auer. Il vice-presidente di ANCE, Marco Garantola, ha dimostrato di comprendere le richieste dell’Alto Adige e del Trentino e ha promesso di prenderle in considerazione e portarle a Roma. Il s

Il segretario del Collegio Costruttori, Thomas Hasler, è entrato inoltre a far parte della commissione nazionale incaricata di elaborare le condizioni generali del fondo sanitario con l’obiettivo di recepire le particolarità del territorio.













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