Energia, tariffe scontate a partire da luglio

La formula è pensata per clienti domestici che usano pompe di calore elettriche Il Ctcu: «Da una simulazione si possono risparmiare fino a 200 euro l’anno»


Massimiliano Bona


BOLZANO La scorsa settimana è partita la sperimentazione della nuova tariffa dell'energia elettrica, denominata «D1». Questa formula è pensata principalmente per i clienti domestici che utilizzano esclusivamente pompe di calore elettriche quale mezzo di riscaldamento della propria casa.

La sostanziale differenza con le "normali" tariffe domestiche (ovvero la «D2» e la «D3») è che per queste ultime il prezzo (o meglio, la componente variabile del prezzo) dell'energia ha un valore crescente al crescere dei consumi, mentre con la tariffa «D1» il prezzo per chilowattora resta uguale, indipendentemente dal volume di energia consumato. A chi conviene la tariffa? La tariffa «D1» è interessante per coloro che hanno un consumo di energia elevato ed una potenza installata elevata (ad esempio 4,5 kW).

Chi invece consuma poco, utilizzando la nuova tariffa potrebbe arrivare anche a pagare di più. «Pertanto - spiega in una nota il Centro tutela consumatori - prima di prendere qualsiasi decisione è comunque opportuno effettuare un'attenta valutazione prima di attivare la tariffa. Nel nostro esempio di calcolo, per un contratto di 4,5 kw ed un consumo annuo di 4.500 kwh abbiamo calcolato un risparmio nell’ordine di circa 180 euro all'anno.

Chi può attivare la tariffa? Chiunque abbia una pompa di calore elettrica messa in funzione dopo il primo giugno 2008. Le aziende operanti sul cosiddetto "mercato tutelato" sono obbligate a offrire la nuova tariffa, mentre per le società del "mercato libero" bisognerà chiedere loro se offrono la tariffa, cosa che peraltro non è del tutto scontata. Per la nuova tariffa non serve installare un contatore apposito. Sono escluse, peraltro, le utenze condominiali.

Quanto costa il cambio della tariffa? Per quanto riguarda il mercato tutelato il solo cambio della tariffa non comporta costi, a meno che non si chiedano contestualmente altre variazioni, come per esempio l'aumento della potenza, cosa tutt’altro che poco frequente. In ogni caso il venditore deve sempre informare il cliente su tutti i costi addebitati, prima della conclusione del contratto.

Si può cambiare idea e tornare alla vecchia tariffa? Su questo il Centro tutela consumatori non ha dubbi e invita a far valere i propri diritti. «Sì, in qualsiasi momento. Bisogna però tenere presente che una volta che si è rinunciato alla tariffa D1, non sarà poi più possibile rientrare nella sperimentazione. Informazioni: Autorità per l'energia elettrica e il gas al link www.autorita.energia.it/allegati/consumatori/pompecal_faq.pdf. ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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