Gli appalti pubblici come sostegno alle imprese locali

Posizione comune di Assoimprenditori e sindacati in vista della nuova legge provinciale (entro l’estate)


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Tra forniture, servizi e lavori, gli affidamenti pubblici in Alto Adige movimentano oltre 800 milioni di euro all’anno. Circa 10 mila imprese - in larghissima parte locali - sono state affidatarie di almeno una delle 30 mila procedure pubblicate nel corso dell’ultimo anno.

In vista della nuova regolamentazione degli appalti pubblici, Assoimprenditori Alto Adige ed i sindacati Cgil/Agb, Sgb/Cisl, Uil-Sgk e Asgb hanno voluto condividere una serie di principi che hanno come finalità ultima quella di assicurare qualità ed economicità di servizi, lavori e forniture pubblici. L’intento comune è quello di garantire la stabilità e lo sviluppo imprenditoriale unitamente ai livelli occupazionali e con essi alla tenuta sociale del territorio. Trasparenza, collaborazione tra pubblico e privato, semplificazione di norme e procedure, tutela del lavoro, valorizzazione degli aspetti di qualità e pagamenti in tempi certi: questi i punti su cui si basa il documento comune di imprenditori e organizzazioni sindacali.

In attesa di un confronto con la parte politica, il documento è stato consegnato ai rappresentanti di giunta e consiglio provinciale come contributo costruttivo all’elaborazione della nuova disciplina provinciale in materia di appalti pubblici. Dal canto suo il governatore Kompatscher sottolinea come «le nuove linee guida della Ue offrono buone opportunità per inserire regole chiare e adeguate alla situazione territoriale nel settore degli appalti pubblici». La giunta provinciale, però, è anche convinta che i margini di manovra a disposizione degli enti locali non siano illimitati, e debbano fare i conti con una serie di barriere a livello di competenze. «Una cosa è certa - spiegail presidente altoatesino - tutta la materia relativa ai sub-appalti deve essere riscritta, e da questo punto di vista possiamo contare su una certa libertà, mentre per quanto riguarda la parte legata alla concorrenza, dove né la Provincia, né lo Stato, hanno possibilità di incidere, ci limiteremo ad inserire le nuove "regole del gioco" all'interno del sistema già in vigore».

Le sfide principali della nuova legge provinciale sugli appalti, in ogni caso, sono due: da un lato tutelare la particolare struttura economica altoatesina, composta da imprese di piccole dimensioni che offrono alla pubblica amministrazione servizi e opere di qualità, e dall'altro riuscire a rendere maggiormente "leggibile" un procedimento di assegnazione delle gare reso complicato dai numerosi ostacoli posti a livello nazionale. «Riassumento - prosegue Kompatscher - si può dire che gli obiettivi siano quelli di semplificare i processi, abbattere la burocrazia e sostenere la competitività delle aziende locali e di tutto il sistema economico altoatesino».

Nell'elaborare il documento di base sul quale costruire la nuova legge provinciale sugli appalti, la giunta si è appoggiata a un gruppo di lavoro formato da esperti del settore, molti dei quali provenienti dalle Università di Innsbruck e Trento. Ora il testo verrà discusso a livello tecnico con i rappresentanti delle categorie economiche, ed entro l'estate la legge dovrebbe essere approvata in maniera definitiva dalla giunta e inviata successivamente al consiglio provinciale.













Altre notizie

Attualità