Gli artigiani Cna: «Basta con le aziende da fuori provincia»

Il presidente Corrarati: arrivano senza rispettare le regole Un appalto a Bolzano, su 16 imprese una sola altoatesina


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Prendono lo spunto dall’appalto per una nuova struttura di assistenza in zona Don Bosco a Bolzano. Su sedici imprese partecipanti solo una era altoatesina. Così decine di casi in tutto l’Alto Adige e le aziende locali «annaspano». È il grido d’allarme degli artigiani Cna, che chiedono una maggiore parcellizzazione degli appalti per cercare di stare a galla. E criteri che tengano conto della qualità dei lavori, soprattutto nel settore dell’edilizia. Che da tempo è in crisi, seppur negli ultimi tempi ormai stabilizzata al ribasso.

«Aziende che si insediano nello strato economico locale senza rispetto di regole; attività commerciali dove il personale si trova a dormire, mangiare e lavorare nello stesso luogo di lavoro. Questo il quadro che si presenta nelle ultime settimane e negli ultimi mesi nella nostra provincia», afferma il presidente di Cna Alto Adige, Claudio Corrarati. A questo si affianca però un quadro generale dove si hanno aziende locali impegnate nel rispetto delle regole, nella tutela delle maestranze, nell’assolvimento degli obblighi legati ad ambiente , sicurezza, igiene ed igiene alimentare. Impegnate nel trovare in innovazione, export e digitalizzazione gli stimoli per rimanere sul mercato garantendo posti di lavoro. «Il risultato? Presenza sul mercato di due tipi di aziende; quelle che provano a credere in questo Paese, in questa terra per costruire insieme il futuro in questa economia territoriale e aziende che usano questo Paese, questa economia e questa terra per farne un affare e basta. Inutile allora creare gruppi di lavoro, cercare di insediare tavoli e commissioni per rilanciare l’economia», ancora Corrarati.

Per quest’ultimo «la pPrima vera regola su tutto e tutti è riuscire a far si che i lavori possano, compatibilente con le direttive europee, essere gestiti e tenuti nel territorio e affidati ad aziende serie che dimostrano di aver struttura e soprattutto di mantenere posti di lavoro in modo che il tutto possa ricadere in modo efficace sull’economia locale e nazionale». «Se andiamo a vedere cosa dice Bruxelles - il famoso Small Business Act - esso afferma proprio la tutela dei piccoli e del territorio. Allora le difficoltà nell’applicare le regola europee nel nostro Paese e nella nostra provincia non si concepiscono se non nella pigrizia da parte delle singole stazioni appaltanti pubbliche», evidenzia il presidente degli artigiani Cna. «Abbiamo bisogno da una parte di semplificare, agendo sulla riduzione dei costi fissi e dall’altra di controlli mirati a situazioni critiche e conosciute dai canali anche più informali , ma conosciuti, che permettono però ad alcuni di “soffiare” il lavoro ad aziende serie e ben radicate sul territorio. Qualcuno dice “dovete svegliarvi cari imprenditori” ed essere pronti alla concorrenza. Noi però aziende serie e mirate al rispetto di regole chiare non siamo pronti al consolidare il concetto che “vince chi è più furbo”», spiega Corrarati.

Il suo è un grido d’allarme: «Aiutateci nel riuscire a mantenere le aziende sul territorio in modo che siano opportunità per i nostri giovani e la nostra economia».













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