Il sindacato contro Hypo Tirol Bank

Salvatore Lauria della Fabi: «Hanno creato un buco fantasma nel ramo italiano solo per ragioni politiche»


di Orfeo Donatini


BOLZANO. Negli ultimi mesi attorno alla gestione del ramo italiano della banca tirolese Hypo Tirol Bank si sono rincorse le voci di un “buco” di circa 120 milioni di euro; è stato licenziato il responsabile delle stime sugli immobili offerti in garanzia; sono state nominate in rapida successione due commissioni d’inchiesta interne, mentre un’ispezione è stata perfezionata sia dalla banca d’Italia che dalla Banca nazionale austriaca.

Alla fine, con la recente presentazione del bilancio 2011 della società italiana, arriva l’annuncio che la “cassa madre” intende chiudere con la sua attività bancaria in Italia lasciando aperta solo una filiale direttamente dipendente dalla sede di Innsbruck: a rischio sono circa cento impiegati e dirigenti delle tre filiali e dei due centri di consulenza in Trentino Alto Adige e della filiale di Verona

Questo il quadro a grandi linee contestato, e duramente, ieri dal sindacato autonomo dei bancari Fabi, con il suo segretario generale Salvatore Lauria. «davvero non si comprende come un’azienda delle dimensioni di Hypo Tirol Bank abbia potuto nel recente passato annunciare ai quattro vento un presunto buco nella gestione italiana della banca per 120 milioni di euro e poi arrivare a sostenere anche che il tutto sarebbe stato originato da operazioni pericolose con società del Sud Italia legate alla malavita».

«Davvero un autogol clamoroso che non si capisce - prosegue Lauria - a maggior ragione se poi andiamo a guardare i dati di bilancio dove questa esposizione non risulta da nessuna parte nei capitoli italiani, mentre fa capolino in quelli austriaci; e al tempo stesso la “casa madre” promuove un aumento di capitale di 230 milioni di euro che, pur in tempi di crisi nei quali si deve agire con prudenza, appare del tutto sproporzionato rispetto alle reali esigenze della banca. E allora diciamo con chiarezza che questo fantomatico buco italiano la Hypo Tirol Bank ha voluto creare questa situazione attivando una svalutazione delle garanzie spropositata. Crediamo - ha quindi sottolineato Lauria - che così facendo si sia creata anche una condizione di turbativa di mercato e gettato una pessima ed ingiustificata immagine su tutto il personale del ramo italiano che in realtà ha solo fatto e bene il suo lavoro, considerato che le eventuali operazioni sospette risalgono al 2008 quando tutto veniva deciso ad Innsbruck. Insomma ci preoccupano e non poco queste strategie politiche dell’azienda che rischiano di ricadere soprattutto sui livelli occupazionali italiani».

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