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La benzina torna a salire e già scatta l’allarme rincari sui prezzi di tutti (o quasi) i prodotti

La più esplicita è Coldiretti: “Si rischia un effetto-valanga dell’85% sulla spesa. Nell'agroalimentare i costi della logistica pesano fino al 35% del totale”



BOLZANO. Ce ne siamo già accorti da qualche settimana, andando a fare il pieno di carburante: i prezzi al distributore sono tornati a crescere in maniera molto netta.

Secondo i dati settimanali del ministero dello Sviluppo Economico il prezzo medio è ora di 1,489 euro al litro per la benzina e 1,361 euro per il gasolio, ma in Trentino Alto Adige i prezzi sono ancora più alti.

I calcoli di quanto pesano questi rincari sui nostri portafogli li fa Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori: “Prosegue la corsa dei prezzi dei carburanti, iniziata a metà novembre. Un rialzo, in meno di 3 mesi, del 7,5% per la benzina e dell'8,4% per il gasolio. In valore assoluto si tratta di 10,3 cent al litro per la benzina e 10,5 cent al litro per il gasolio. Su un pieno di 50 litri l'aggravio è di 5 euro e 17 cent per la benzina e 5 euro e 27 cent per il gasolio. Su base annua è pari ad un incremento di spesa per autovettura pari a 124 euro all'anno per la benzina e 126 euro per il gasolio”.

Un altro calcolo, ancor più pesante, è quello che viene fatto da Coldiretti. In un Paese come l’Italia dove l’85% dei trasporti commerciali avviene per strada, infatti, l’aumento dei prezzi dei carburanti ha un effetto valanga sulla spesa con un aumento dei costi di trasporto oltre che di quelli di produzione, trasformazione e conservazione.

Dice Coldiretti: “L’aumento è destinato a contagiare l'intera economia perché se salgono i prezzi del carburante si riduce - sottolinea la Coldiretti - il potere di acquisto degli italiani che hanno meno risorse da destinare ai consumi mentre aumentano i costi per le imprese. A subire gli effetti dei prezzi dei carburanti - continua la Coldiretti - è anche l'intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica arrivano ad incidere fino dal 30% al 35% sul totale dei costi per frutta e verdura" secondo una analisi della Coldiretti su dati Ismea. In queste condizioni, conclude, è importante individuare alternative green come previsto dal piano sul recovery plan elaborato dalla Coldiretti per sviluppare le bioenergie in Italia.













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