La Cisl continua a crescere e sfiora i 50 mila iscritti

Tra gli obiettivi il sostegno alla famiglia e l’estensione del welfare territoriale A maggio il congresso elettivo: si ricandida buona parte della segreteria


di Renato Brianti


BOLZANO. Conferenza stampa di inizio 2017 per la Cisl/Sgb, una struttura in salute con 12 sedi sul territorio. La più rappresentativa delle organizzazioni sindacali in Alto Adige è, infatti, in costante crescita: +2,6% a fine 2016 rispetto all’anno precedente e +34,3% negli ultimi 10 anni, per un totale attuale di 49.397 soci iscritti di cui il 70% attivi e dei quali il 25% sotto i 35 anni. «L’anno appena concluso - esordisce Renzo Rampazzo ha portato il rinnovo di nuovi accordi provinciali, in primis quello dell’apprendistato con la maturità professionale dell’artigianato che avrà una regolazione della parte retributiva proporzionale all’andamento qualitativo della formazione. Abbiamo anche trovato un accordo fondamentale sul welfare territoriale per utilizzare i premi di produttività in funzione della redistribuzione dei servizi, un plafond di 4000 euro per i redditi che nel 2016 non hanno superato gli 80.000 euro”. «Nel 2016 abbiamo anche raggiunto - continua Rampazzo - l’estensione dei benefici fiscali sui risanamenti relativa alle parti comuni nei condomini; un accordo sugli appalti provinciali con l’inserimento di una clausola di controllo sul costo e la gestione del personale, e la costituzione del Fondo di Solidarietà bilaterale per il sostegno del reddito che andrà in sostituzione della Cassa integrazione speciale in deroga. Nasce anche la Casa della Bilateralità per l’artigianato che conclude un percorso iniziato nel 1985».

«Se siamo diventati il principale sindacato locale lo dobbiamo alla moltitudine di servizi forniti agli associati - riprende Anton von Hartungen - con: 16.529 pratiche Eeve/Durp, 30.914 dichiarazioni dei redditi, 715 domande di pensione, 1.795 consulenze per la previdenza integrativa, 6.801 domande per gli assegni familiari e 1.181 vertenze che hanno portato al recupero di quasi 2,5 milioni di euro per i lavoratori. Oltre a questo 12.410 domande di disoccupazione, che raccontano anche di un Alto Adige a due facce».

Gli obiettivi del 2017 sono le politiche della famiglia, il fondo sanitario e il welfare territoriali, gli appalti, un nuovo Eeve/Durp e il congresso provinciale di maggio. Andiamo per priorità. «Innanzitutto le politiche per la famiglia - esordisce Michele Buonerba - che oltre ad una rimodulazione dell’assegno regionale prevedono una politica abitativa sostenibile, dobbiamo facilitare costi calmierati anche alle famiglie monoreddito. La dinamica salariale ha impoverito la capacità di acquisto e avere un lavoro ormai non è più sufficiente, soprattutto se parliamo di bassa specializzazione. Serve una migliore ridistribuzione del reddito che dovrà essere necessariamente integrata con dei servizi a basso costo tesi a far risparmiare i cittadini. I dati parlano di 23.000 famiglie in Alto Adige che sono sotto la soglia di povertà, circa 85-90.000 persone che vanno aiutate. Qui si inserisce un altro, per noi, importantissimo punto che è quello del Fondo sanitario territoriale - continua Buonerba - e questo potrebbe essere l’anno buono. Dobbiamo creare un sistema fra la sanità pubblica, che non cresce, e quella privata che invece aumenta portando però agli utenti anche un aumento dei costi». «Dal 2018 l’assegno regionale, abolito l’anno scorso, verrà demandato alle due province – conclude Buonerba - e noi vorremmo un nuovo sistema di rimodulazione in funzione del bisogno». Il congresso provinciale del 4 e 5 maggio sarà l’occasione per fare il punto sugli obiettivi e sulle strategie dei prossimi anni ai vari livelli, un processo di democrazia interna che ogni 4 anni azzera e ristabilisce gli organi e le prospettive. Renzo Rampazzo lascerà la segreteria, mentre Buonerba, von Hartungen e Dieter Mayr si ripresentano insieme a Donatella Califano (Cisl-scuola).













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