La previsione dell’Ipl? L’economia cresce: +1,4% 

Il barometro primaverile. L’andamento congiunturale internazionale s’è molto raffreddato Nonostante ciò in Alto Adige i lavoratori si attendono una distribuzione di reddito a loro favore


Davide Pasquali


Bolzano. L’Istituto promozione lavoratori conferma le proprie previsioni di crescita per l’economia altoatesina per il 2019 pari a +1,4%.

La congiuntura

L’andamento congiunturale internazionale si è notevolmente raffreddato nell’ultimo semestre. Ciò nonostante gli indicatori di fiducia rimangono su buoni livelli, anche tra i lavoratori altoatesini, che si attendono addirittura una distribuzione del reddito a loro favore. “Con un certo ritardo il rallentamento congiunturale potrebbe tuttavia ripercuotersi anche sull’economia altoatesina”, spiega il direttore dell’Ipl Stefan Perini. In Alto Adige l’attenzione va rivolta soprattutto al settore manifatturiero che prossimamente potrebbe risentire di un calo di ordinativi.

Si rallenta ancora

Il rallentamento congiunturale globale prosegue. Negli ultimi sei mesi i principali istituti di ricerca economica hanno rivisto le previsioni di crescita per il 2019 di un punto percentuale verso il basso. L’Ifo di Monaco prevede per il 2019 i seguenti tassi di crescita: USA +2,3%; Eurozona +1,2%; Germania +0,8%; Austria +1,4%, Italia +0,0%. La novità è che a livello europeo è calato il clima di fiducia nel settore manifatturiero. In Italia le aspettative delle imprese sono in calo da un livello abbastanza alto, mentre quelle dei consumatori restano buone. Nel secondo semestre 2019 l’economia italiana dovrebbe aver superato la recessione “tecnica” e riportarsi sul sentiero di crescita. Da un lato il reddito di cittadinanza introdotto ad aprile di quest’anno dovrebbe contribuire positivamente alla crescita, dall’altro sussistono dubbi sulla sostenibilità finanziaria delle numerose riforme italiane (reddito di cittadinanza, flat tax, quota 100, solo per citarne alcune).

Primi segni di rallentamento

L’economia altoatesina chiude il 2018 ampiamente in positivo, ma i segnali dell’inizio di una crescita meno sostenuta sono inconfondibili: stagnazione della dinamica export negli ultimi tre trimestri, presenze turistiche in calo all’inizio della stagione invernale (-5,0% rispetto all’anno precedente che però era stato un anno record), nonché il motore dell’occupazione leggermente rallentato. Preoccupa il calo del clima di fiducia in Germania nel settore manifatturiero e nelle previsioni dell’export, soprattutto nell’industria automobilistica e nella metallurgia. Notoriamente alcune grandi aziende altoatesine dipendono proprio da questi mercati.

Gli indici di fiducia

Contrastano la decrescita. Tuttavia in Alto Adige gli indici di fiducia dei lavoratori permangono su livelli molto alti. Per l’indicatore principale, quello relativo allo sviluppo atteso in relazione all’andamento economico nella provincia di Bolzano, la tendenza di calo si è arrestata. Tutti gli indicatori raffiguranti il mercato del lavoro (sviluppo della disoccupazione in Alto Adige, rischio di perdere il proprio lavoro, difficoltà nella ricerca di un lavoro equivalente) restano su livelli alti. L’ultimo indicatore raggiunge addirittura il suo massimo storico. In altre parole, non è mai stato così semplice cambiare lavoro come ora. Un’altra novità: salgono due dei tre indicatori che riflettono la situazione della propria famiglia. Scende la quota di famiglie che faticano ad arrivare a fine mese, mentre aumenta il numero di quelle che pensano di poter risparmiare qualcosa nei prossimi 12 mesi. Ciò nonostante si tratta per il momento solo di spiragli; sarebbe affrettato parlare di una tendenza consolidata.

Previsione confermata

L’Ipl conferma la previsione di crescita per il Pil 2019 del +1,4% Dall’analisi complessiva del clima di fiducia emerge che i lavoratori altoatesini si attendono, vista la piena occupazione, uno sviluppo della distribuzione del reddito a loro favore.













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