La ristorazione è stellata ma troppo poco «social» 

Su 365 ristoranti il 98% ha un sito internet ma solo il 50% lo sa far funzionare Prodotti tipici: nove consorzi su dieci sono ancora “invisibili” sul web



BOLZANO. Quattro persone su cinque fanno una ricerca in Rete prima di prenotare un ristorante e leggono almeno sei recensioni per decidere dove andare. Ma più del 50% dei siti è indicizzato male (e quindi si fatica a trovarlo attraverso i motori di ricerca) e appena il 24% aggiorna con costanza la propria pagina Facebook. Il booking online però è già realtà per un locale su due e il 98% è presente con un proprio portale. Dinamiche simili nel settore dei prodotti tipici del food made in Italy: i siti di nove consorzi su dieci sono infatti «invisibili» sul web e il 33% deve ancora aprire una propria pagina su Facebook.

Il quadro esce dall’anteprima di «The Italian Data Flavour», la prima ricerca che, attraverso un puntuale studio dei dati, analizza il grado di digitalizzazione della ristorazione stellata italiana e dei consorzi di tutela. Il report è stato ideato realizzato da Fiera Bolzano, che da oltre 40 anni organizza «Hotel», evento dedicato all’hotellerie e alla ristorazione (quest’anno si svolgerà dal 15 al 18 ottobre) in collaborazione con Noonic, agenzia padovana di consulenza strategica specializzata in ambito digital.

La digitalizzazione. Un quadro poco confortante. Dalla prima ricerca data-driven sul grado di digitalizzazione di ristoranti di qualità e sui consorzi di tutela del made in Italy più celebri al mondo non esce un quadro incoraggiante anche se sono sempre più numerose le realtà che stanno progredendo. A confermarlo è lo stesso Nicola Possagnolo, food advisor e digital strategist di Noonic che assieme a Fiera Bolzano ha curato «The Italian Data Flavour»: «In un mondo sempre più connesso, quando parliamo di ristorazione, soprattutto di quella stellata e censita dalle principali guide gastronomiche, è inevitabile ormai far subito riferimento alla sua presenza nel digitale» spiega Possagnolo.

«Ma se andiamo a vedere, come abbiamo fatto con questo report, il rapporto che lega ristoranti e consorzi di tutela con il mondo digital e social troviamo spesso due mondi paralleli, con i primi che non sono ancora in grado di sfruttare le enormi potenzialità dei secondi e di aumentare in questo modo il proprio business».

Le cifre parlano chiaro. Su 356 ristoranti selezionati, quasi la totalità ha un sito internet (98%) ma solo il 50% lo sa far funzionare. Solo uno su due rispetta cioè gli standard minimi Seo, ossia quelle procedure che consentono di «farsi trovare» dalla Rete: il 73% non ha la meta description impostata e il 53% non ha il tag fondamentale per descrivere la value proposition.

Situazione che peggiora ancora con i social network. Se infatti prendiamo ad esempio Facebook ci accorgiamo che l’83% dei ristoranti ha una propria pagina ma solo il 24% di queste viene aggiornata con costanza (almeno due post a settimana).

Hotel 2018 premia il «Best Restaurant on Digital» e il «Best Typical Product on Digital»

Il premio. L’anteprima del primo report «The Italian Data Flavour» è solo il punto di partenza di un percorso che porterà ad avere, a ottobre, una fotografia dettagliata dell’indice di digitalizzazione di ristoranti stellati e consorzi di tutela con classifica finale. Al termine dell’analisi completa e comparata dei dati (dalle community social, ai siti e alle newsletter passando per TripAdvisor) verrà infatti eletto il «Best Restaurant on Digital 2018» e il «Best Typical Product on Digital 2018» che certificherà la realtà italiana della ristorazione dell’enogastronomia più digitale d’Italia. La consegna del premio avverrà in occasione di «Hotel 2018», in programma dal 15 al 18 ottobre a Fiera Bolzano.













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