Lavoro ed equità sociale, la Cisl sferza la politica

«In Alto Adige ridurre il divario nella ripartizione dei redditi, agire sul welfare» Annamaria Furlan: la disoccupazione si batte con politiche attive ed investimenti


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Lavoro, fisco, equità sociale, welfare. Questi i temi usciti nella prima giornata del congresso provinciale della Cisl-Sgb. E se oggi l’assise sarà dedicata anche all’elezione del nuovo consiglio generale che poi dovrà scegliere i componenti della segreteria, ieri si è compiuta la parte più «politica» dell’appuntamento congressuale per il sindacato più grande ed interetnico della provincia (quasi 50 mila iscritti). La linea la danno i componenti della segreteria uscente - Michele Buonerba, Dieter Mayr, Anton von Hartungen e Renzo Rampazzo - ma soprattutto la segretaria generale Annamaria Furlan, presente ieri a Bolzano.

«Dobbiamo portare l'Italia intera ad avere i dati sull'occupazione che abbiamo qui in Alto Adige», sottolinea Furlan. «La nostra disoccupazione con oltre 3 milioni di persone senza lavoro - giovani e over 50 - rimane alta rispetto alla media europea e con le politiche attive del lavoro siamo con un forte, ormai inaccettabile ritardo. Bisognerà quindi creare posti di lavoro e bisognerà investire in infrastrutture, per esempio per la banda larga che in molte parti del Paese è ancora assolutamente sconosciuta, con la necessità di investire in qualità, innovazione, ricerca, formazione e cioè mettere al centro delle iniziative a tutti livelli, da quello nazionale a quello locale, il tema del lavoro», ancora la segretaria generale. Insomma, politiche attive per il lavoro, investimenti, oltre ad un’equità fiscale, come «ad esempio quegli interventi sull’Irpef che il governo ha messo nel cassetto». Visto che le imposte «arrivano soprattutto dal lavoro dipendente e dai pensionati». Tenendo presente che per contrastare le disuguaglianze, tema al centro del congresso Cisl, Furlan chiede «atti di inclusione nell'ambito del lavoro e della formazione nonché sinergie con i vari servizi che accompagnano persone e famiglie».

«Avere un lavoro non basta. Contrastare le disuguaglianze», questo lo slogan congressuale. «Il mercato del lavoro è sempre più precario, le risorse pubbliche a disposizioni sono sempre meno e le lotte per la redistribuzione più aspre. In questi tempi avere un lavoro non basta più. In Alto Adige abbiamo sostanzialmente la piena occupazione. Allo stesso tempo la dinamica funzionale dei redditi denota anche da noi un aumento delle disuguaglianze. Per questa ragione serve una contrattazione locale che generi premi di produttività da redistribuire in servizi di welfare. Mettendo a sistema il welfare pubblico con quello integrativo, si potranno vincere le sfide legate all'invecchiamento della popolazione», così il sindacato.

Tra le proposte oggetto della mozione finale: ridurre il divario nella ripartizione di redditi e patrimoni (produttività; welfare, previdenza e sanità integrativa territoriale; abitare più sostenibile) impegno per una efficace implementazione della sanità pubblica e della legge provinciale sugli appalti pubblici (servizi e clausole sociali) modifiche e intregrazioni alla Durp. Presente, il governatore Kompatscher pronto a fare proprie parte delle proposte.













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