Le aziende hi-tech pronte ad assumere 134 persone

Tra i requisiti la conoscenza di 3 lingue, la flessibilità e la disponibilità a viaggiare Tra i profili richiesti tecnici, ricercatori, ingegneri ed esperti di marketing


di Massimiliano Bona


BOLZANO. La ripresa dell’occupazione giovanile in tempi ragionevolmente brevi è solo una lontana chimera? No, se analizziamo le sedici aziende hi-tech che Assoimprenditori ha preso come campione e che nel 2013 intendono continuare ad assumere. O meglio, lo farà l’81,2 per cento di esse. E ancora: le assunzioni programmate nei prossimi dodici mesi dalle stesse ditte sono pari a 134 posti, con una media di 8,4 nuovi contratti di lavoro per azienda. Un numero indubbiamente più che significativo.

Per cercare di andare al di là delle cifre siamo andati, con la collaborazione di Mirco Marchiodi del Centro Studi di Assoimprenditori, ad intervistare sei giovani che ce l’hanno fatta. Si tratta di ragazzi con formazione, ambizioni e profili diversi, accomunati dalla voglia di sfondare e fare carriera in un ambiente innovativo, all’interno di un team motivato e con buone prospettive di carriera. L’impressione che ne abbiamo ricavato è che, per farsi strada e strappare un contratto vantaggioso, servano: la conoscenza di almeno due (meglio tre) lingue, una grande flessibilità, la disponibilità a viaggiare e la capacità a lavorare in gruppo. Per Emy Leitner, che si occupa di marketing per conto della Oberalp, sono fondamentali «capacità organizzitave e flessibilità, in modo tale da riuscire a relazionarsi nel modo giusto a tante persone diverse fra loro ogni giorno. La Oberalp è una grande azienda e offre molte chance di crescere al suo interno».

Arianna Giudiceandrea si occupa di software engineering per conto della Microtec, una delle aziende che punta maggiormente sull’innovazione in provincia. «Mi piace l’idea di poter lavorare in un ambiente creativo, giovane, dinamico e con una vocazione internazionale. Ho la possibilità di viaggiare e mi confronto regolarmente con persone qualificate e preparate, costantemente alla ricerca di nuove sfide tecnologiche. Oltre a sviluppare software mi occupo anche della messa in funzione delle macchine. Avere la possibilità di innovare e crescere professionalmente è molto stimolante».

Dieter Huber si occupa di ricerca e sviluppo per conto del colosso brunicense Gkn: «Mi piace l’ambiente nel quale lavoro e in particolare la parte che attiene lo sviluppo del prodotto. Posso provare direttamente, per primo, le novità da lanciare sul mercato. Per occupare questa posizione servono una curiosità innata, la conoscenza di tre lingue e la capacità di pensare in modo innovativo. Sono convinto di avere delle buone opportunità di carriera».

Luca Sartore lavora invece per l’Apparatebau di Laghetti che recentemente si è assicurata un’importante commessa all’estero. «Mi affascina la parte elettromeccanica del mio lavoro e non è un caso visto che ho studiato da perito tecnico. Bisogna saper lavorare in team e collaborare con chi ti circonda. L’azienda, poi, da parte sua contribuisce a migliorare le nostre conoscenze grazie a corsi di formazione mirati». Nadia Giuliani è del customer service della Salewa. «Sono contenta di poter restare ogni giorno in contatto con persone di lingue e culture diverse. Ho sempre una nuova sfida da affrontare e mi confronto soprattutto con i Paesi dell’area tedesca». Sulle chance di fare carriera la Giuliani non ha molti dubbi: «Lavoro in un edificio tecnologicamente all’avanguaria ma al tempo stesso mi sembra di sentirmi a casa. I colleghi ti danno sempre una mano. Cosa serve? Plurilinguismo, flessibilità e capacità di svolgere più compiti contemporaneamente».

Philipp Schatzer si occupa di ricerca e sviluppo per la Durst. «Del mio lavoro adoro l’interdisciplinarietà e la varietà dei compiti. Bisogna riuscire a comunicare in modo veloce e preciso, essere flessibili ed avere la capacità di lavorare in gruppo». Nelle aziende considerate dallo studio di Assoimprenditori la percentuale di assunti under 30 è del 54% contro una media nazionale del 29,6%. Un occupato su cinque ha meno di 30 anni. Queste imprese offrono poi un lavoro stabile: la percentuale di contratti a tempo indeterminato (17,3 % il dato nazionale) è del 40%. Dati, di questi tempi, davvero sopra la media.

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