Nuovi vertici a Confcoop Rotelli alla presidenza

Eletto il consiglio d’amministrazione (9 membri) che resterà in carica 3 anni Cresce il numero delle cooperative associate (284) con quasi 10 mila soci


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Claude Rotelli è il nuovo presidente di Confcooperative Bolzano. Lo ha eletto, insieme al nuovo cda, l’assemblea che si è tenuta ieri nel capoluogo. Rotelli che proviene dal mondo del volontariato sociale (associazione Volontarius e coop River Equipe) resterà in carica per 3 anni. Succede ad Andrea Grata che ha lasciato la presidenza dopo 4 anni, anche se per lui rimane la carica di segretario generale. In corso di congresso è venuta meno la concorrenza degli altri 3 candidati alla presidenza: Massimo Cattaruzza, Devid Delvai e Barbara Passarella. Nel cda con Rotelli troviamo Alessandro Azzarita, Cristina Larcher, Miriam Leopizzi, Stefania Bertolini, Luciano Nervo, Juri Andriollo, Lorena Gavillucci e Massimo Moretti. Con un passato nel mondo dell’impresa, da 25 Rotelli opera nel sociale. «Voglio consolidare Confcooperative al sua interno e puntare alle relazioni ed alle alleanze con il territorio», così il neo-presidente di Confcoop in una sua prima presa di posizione.

Numeri notevoli, quelli di Confcoop in Alto Adige: a fine 2013 le cooperative associate erano 284, a sfiorare i 10 mila soci complessivi, con un fatturato che si è attestato lo scorso anno a quota 120 milioni di euro. Gli occupati sono circa 2.500. Un mondo in crescita, basti pensare che ancora nel Duemila le cooperative associate a Confcoop erano meno di cento.

In questo contesto va segnalata la nascita di nuovi settori della cooperazione: quello culturale, che si sta caratterizzando come settore a sé stante rispetto ai tre tradizionali filoni di punta di Confcooperative (edilizia, sociale, produzione e lavoro). Le coop operanti nel settore culturale, ad oggi 31, stanno specializzandosi nei campi della comunicazione e del marketing e nell’animazione in ambito socio-culturale, nella gestione degli eventi, nella produzione di contenuti nel campo artistico ed educativo. Il secondo settore nato negli ultimi anni è quello sanitario, che conta 4 cooperative e infine da segnalare l’avvio delle cooperative che commercializzano e producono energia.

L’età media dei cooperatori nei diversi settori è di 54 anni per le coop di produzione e lavoro (il 23% ha meno di 30 anni), di 54 anni per le coop sociali (il 18% ha meno di 30 anni) e di 46 anni per le coop edilizie (il 27% ha meno di 30 anni). Per quanto riguarda il numero di amministratori distinto per genere, sono donne il 17% nel settore del lavoro, il 28 per cento nel campo sociale e il 25% in quello dell’edilizia. Sempre le donne, poi, rappresentano la maggioranza degli occupati nel settore del sociale, mentre a livello di soci complessivi di Confcoop le donne arrivano ad essere il 48 per cento del totale. «Che la cooperazione sia la risposta alle “stagioni della crisi” ce lo insegna la storia, proprio perché le coop si rivelano una forma di impresa capace di individuare la domanda potenziale con la capacità di riadattare in modo flessibile la propria operatività al cambiamento dei bisogni provenienti dalla domanda del territorio», sottolinea Grata.

Adesione libera e volontaria, controllo democratico da parte dei soci, partecipazione economica dei soci, autonomia e indipendenza, educazione, formazione e informazione, cooperazione tra cooperative ed impegno verso la collettività: sono questi i valori fondanti del movimento cooperativo. Per questo riesce a stare sul mercato.













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