Pesticidi, la Provincia punta a ridurne l’utilizzo

L’Alto Adige tra le regioni più virtuose, al contrario del vicino Trentino In arrivo le mele che resistono agli attacchi delle malattie senza fitofarmaci


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Come dovrebbe essere una mela per sperare di essere notata, acquistata e mangiata? Ovviamente bella per forma e colore, dal sapore buono e genuino, succosa e non deperibile, non troppo grande e non troppo piccola… E questo è solo il punto di vista del consumatore: poi ci sono i coltivatori, che devono rispettare un’altra serie di criteri tra cui - specialmente in Alto Adige - la possibilità di applicare metodi di coltivazione naturali. Partendo da questi presupposti, da diversi anni la frutticoltura altoatesina sta portando avanti una ricerca tesa a introdurre nuove varietà di mela resistenti alle malattie fungine e quindi meno bisognose di trattamenti fitosanitari. Il tutto mentre nel vicino Trentino si assiste in queste settimane ad un acceso dibattito sulla pericolosità dei fitofarmaci in frutticoltura. I dati elaborati dall’Ispra l’anno scorso e riferiti fino al 2012 (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale del ministero) parlano chiaro: «La distribuzione dei principi attivi per ettaro di superficie agricola utilizzata in Italia risulta tendenzialmente in diminuzione o costante per tutte le regioni, ad eccezione della provincia di Trento. Le regioni che nel 2012 utilizzano quantità di sostanze per ettaro superiori alla media nazionale sono: Veneto e Provincia di Trento con quantità superiori a 10 kg». Analizzando i dati, infatti, la provincia di Trento risulta essere la seconda realtà con la maggior quantità di principi attivi su superficie agricola con i suoi 10,2 chili per ettaro. Molto più del doppio della provincia di Bolzano (che si ferma a 3,8 chili per ettaro) e della media italiana (4,8 chili per ettaro).

Nella regolamentazione delle modalità di impiego di prodotti fitosanitari l'Alto Adige sembra essere all'avanguardia in Italia: nel luglio 2014 la giunta provinciale ha approvato specifiche direttive proposte dall'assessore Arnold Schuler che puntano tra l'altro a ridurre l'impiego di prodotti fitosanitari grazie all'uso di nuove tecnologie, in primis a difesa della salute della popolazione. Il piano d'azione nazionale per l'applicabilità persistente di prodotti fitosanitari è in vigore da inizio 2014. «Anche in Alto Adige è aumentata l'attenzione della popolazione sul tema e, con le nuove regole, la Provincia intende svolgere un ruolo di battistrada anche negli standard», ricorda Schuler. Da non dimenticare il referendum dello scorso anno a Malles dove la maggioranza dei residenti si espresse per il no ai pesticidi su quel territorio comunale. E per tornare alle novità di questo periodo tra le nuove varietà di mele sotto osservazione ce ne sono due particolarmente promettenti, che sono state presentate ufficialmente nei giorni scorsi presso la Casa della Mela di Terlano. Una delle malattie fungine più diffuse e dannose nel settore melicolo è la ticchiolatura, che colpisce piante e frutti e si manifesta con la formazione di macchie nere che rendono inservibili le mele. Le nuove varietà invece sono resistenti a questa malattia e ne sono pertanto immuni. Su incarico delle due grandi cooperative frutticole altoatesine Vog e Vip, il Consorzio per l’Innovazione varietale (Sk Südtirol) sta portando avanti dei test assieme al Centro di sperimentazione Laimburg ed al Centro di consulenza per la fruttiviticoltura. «L’obiettivo resta la riduzione ulteriore dei fitofarmaci», chiudono Georg Kössler (presidente del Consorzio Mela Alto Adige) e l’ex presidente della Vip, Karl Dietl.













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