Provincia, sei milioni per gli investimenti delle piccole aziende

Beni mobili, passo in avanti per nuovo sistema di contributi Impiego mirato delle risorse per incentivare l’occupazione


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Nuovo sistema di contributi per piccoli investimenti. Lo si attendeva da tempo - pensando che il sistema economico altoatesino è fatto anche e soprattutto di piccole imprese - e ieri mattina si è fatto un passo avanti su questa strada. Incontrando a Palazzo Widmann i rappresentanti dell’economia, il presidente Arno Kompatscher ha fatto il punto sul nuovo corso della politica economica della giunta, in gran parte già attuata, e ha approfondito il terzo e ultimo pilastro degli incentivi al settore: quello ancora aperto e che prevede una sovvenzione del 20%, tramite bando, per imprese piccole e piccolissime che intendono investire in beni mobili, ad esempio macchinari o parco macchine. La giunta mette a disposizione 6 milioni di euro nel 2017.

Il sistema dei punteggi da attribuire alle domande per stilare la graduatoria è stato discusso in dettaglio. "I rappresentanti dell'economia hanno avanzato alcune buone proposte che ora saranno esaminate e integrate nella bozza. Vogliamo gestire questo nuovo strumento in modo semplice e senza eccessiva burocrazia", sottolinea Kompatscher. «Attraverso l'assegnazione con bando vogliamo assicurare un impiego mirato e adeguato delle risorse pubbliche per investimenti che favoriscono la posizione di mercato e la crescita dell’impresa», spiega il governatore. Allo stesso tempo, aggiunge Kompatscher, «vogliamo incentivare quegli investimenti che creano ulteriori possibilità di occupazione, in particolare nelle zone strutturalmente deboli».

Il presidente dell’esecutivo altoatesino ha inoltre rimarcato che la Provincia prosegue in parallelo con gli sgravi fiscali quale forma privilegiata di incentivazione: accanto agli sgravi fiscali per complessivi 320 milioni di euro, anche la riduzione Ires prevista dalla legge statale di stabilità per il 2017 sarà confermata in sede locale. «In tal modo le imprese potranno beneficiare di ulteriori 40 milioni di euro di agevolazioni fiscali», ha concluso Kompatscher. «Siamo soddisfatti per l’esito dell’incontro sul nuovo sistema dei contributi provinciali per gli investimenti aziendali delle piccole imprese», afferma Claudio Corrarati, portavoce di Rete Economia Wirtschaftsnetz.

Re-Wn ha partecipato all’incontro a Palazzo Widmann con i rappresentanti di Cna-Shv, Confesercenti, Confcooperative e Legacoopbund, consegnando un documento unitario di osservazioni sui criteri elaborati dalla Provincia. Il dibattito ha fatto emergere posizioni convergenti del mondo economico.

Il giudizio complessivo è positivo: il meccanismo del fondo di rotazione, sviluppato dalla giunta provinciale negli ultimi due anni al posto dei contributi a fondo perduto, si sta rivelando non sempre adatto alle piccole e micro imprese che effettuano investimenti di modesta entità. «In Alto Adige - sottolinea Corrarati ­- risultano 43.841 imprese con 190.729 addetti, escluse agricoltura e pubblica amministrazione: la dimensione media per impresa si attesta a 4,3 addetti. Il miglior contributo possibile per cittadini e imprese è il mantenimento della tassazione bassa, ma senza un giusto mix tra incentivi e sgravi fiscali gli investimenti delle piccole imprese rimarrebbero al palo».

La giunta provinciale, che ha accantonato i contributi a pioggia (nel marzo 2014 sono state bloccate le domande perché erano stati accumulati 250 milioni di euro di contributi arretrati), intende mettere a bando, a marzo 2017, la cifra di 6 milioni di euro per incentivare gli investimenti di piccole e microimprese dei settori artigianato, industria, commercio e servizi, con un aiuto complessivo che non superi il 20% dei costi ammissibili a contributo. Ne beneficeranno le aziende che otterranno i punteggi più alti, tra un minimo di 30 e un massimo di 30 punti secondo i criteri concordati.

Re-Wn ha chiesto di abbassare la soglia minima di investimenti ammissibile da 40.000 a 10.000 euro per favorire una massiccia partecipazione delle microimprese. Ha auspicato che, in caso di notevole afflusso di domande, vengano stanziati altri soldi con un nuovo bando entro il 2017 sul quale far transitare le domande delle aziende che, pur raggiungendo i punteggi minimi, resterebbero escluse per mancanza di fondi. Accolte le perplessità sul potere discrezionale nell’assegnazione di massimo 30 punti ad un comitato di valutazione delle istanze. Lo stesso Kompatscher ha proposto non creare il comitato, individuando criteri matematici semplici e chiari per l’assegnazione dei punteggi. “È quel che le aziende chiedono da tempo - ha chiosato Corrarati - perché l’analisi da parte degli uffici ha spesso comportato perdite di tempo e discrezionalità eccessiva sfociata in contenziosi. Prevedere criteri matematici chiarie semplici è una novità che viene incontro alle richieste che avanziamo da anni”.

Commercio ambulante.Re-Wn ha anche chiesto di prevedere soluzioni per il commercio ambulante, escluso dalla prima versione dei criteri. Inoltre ha proposto di inserire una gradualità sui 15 punti previsti per chi investe su superfici produttive o commerciali dismesse da 36 mesi, con punteggi più bassi per chi rivitalizza aree dismesse da meno di 36 mesi. Tra le idee di Re-Wn, l’aumento del punteggio da 10 a 20 punti per le cooperazioni e reti d’imprese e l’inserimento del titolo di Maestro (artigiano o di altra categoria) tra le certificazioni che beneficerebbero di 10 punti.

Zone svantaggiate. Altro punto sollecitato è la revisione delle zone svantaggiate, che vale 20 punti per le imprese che hanno sede in questi territori. È stato chiesto da Re-Wn di inserire tra le zone svantaggiate i centri di fondovalle, come il capoluogo, che hanno subito danni occupazionali e morìa di aziende in misura maggiore rispetto alla media provinciale. A tal proposito, i dirigenti provinciali hanno assicurato che è in corso una attenta revisione delle zone svantaggiate. Infine è stato sottolineato come sia in controtendenza la richiesta di presentazione delle istanze alla Provincia solo in formato digitale, con l’obbligo di conservare in azienda la stessa documentazione in formato cartaceo. Tutte le proposte verranno esaminate per una nuova stesura dei criteri, concordata con il mondo economico, da varare entro febbraio 2017.













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