«Salario minimo? Inutilità massima»
Bolzano. “L’introduzione di un salario minimo legale penalizzerebbe pesantemente imprese e lavoratori. Sarebbe colpita la contrattazione collettiva, alterando equilibri economici e negoziali...
Bolzano. “L’introduzione di un salario minimo legale penalizzerebbe pesantemente imprese e lavoratori. Sarebbe colpita la contrattazione collettiva, alterando equilibri economici e negoziali faticosamente raggiunti ma ormai diventati un modello di successo, invidiato quando non copiato anche all’estero. E verrebbero schiacciate sulla soglia minima le retribuzioni dei lavoratori dipendenti, oltre tutto privati del welfare contrattuale che in Alto Adige e in Trentino abbiamo sviluppato in maniera adeguata. Tutto ciò senza combattere il fenomeno del lavoro nero né risolvere la questione dei working poor”. Cna Trentino Alto Adige condivide in pieno la posizione di Rete Imprese Italia, di cui fa parte la Cna, che ha espresso la totale contrarietà a questa ipotesi nell’audizione tenuta di fronte ai membri della Commissione lavoro della Camera.
Claudio Corrarati, presidente della Cna regionale, sottolinea: “La contrattazione collettiva, che copre quasi il 90 per cento dei lavoratori, oggi è in grado di garantire trattamenti economici coerenti con le situazioni di mercato dei singoli settori e in linea con le qualifiche dei lavoratori e l’andamento della produttività dei diversi comparti. L’introduzione di un salario minimo legale è improponibile poiché, nel caso in cui fosse inferiore a quello stabilito dai contratti collettivi, ne provocherebbe la disapplicazione e, nel caso in cui fosse più alto, creerebbe uno squilibrio nella rinegoziazione degli aumenti salariali con incrementi del costo del lavoro non giustificati dall’andamento dell’azienda o del settore”.