Stagione estiva, partenza a rilento

Il presidente Pinzger: finora le prenotazioni per luglio non sono lusinghiere, il Tirolo ci fa concorrenza



BOLZANO. Come sta andando la stagione turistica estiva in Alto Adige? «La partenza a maggio è stata piuttosto debole, con la Pasqua arrivata tardi, mentre a giugno, con le diverse festività, ci si è tenuti sui livelli normali per questo mese». Lo afferma il presidente dell’Unione albergatori e pubblici esercenti (Hgv), Manfred Pinzger, sottolineando che anche nella zona del Burgraviato, di regola ottimamente frequentata nei mesi primaverili, non c’è stato un «boom» di presenze. Insomma, una partenza difficoltosa, con giugno che tiene. Ed i prossimi mesi? «Le prenotazioni per il mese di luglio non sono finora un granché, mentre è prevedibile la continuazione del calo degli italiani ed un aumento dei turisti stranieri, come è stato negli ultimi anni», ancora Pinzger.

Il punto è che con una situazione in cui le presenze (pernottamenti) diminuiscono in media - sono passate dai 7 ai 4-5 giorni - bisogna puntare a fare crescere gli arrivi. «Ovvero servono sempre più turisti, se si vuole continuare a mantenere il settore del turismo altoatesino su livelli elevati», spiega il presidente dell’Hgv. Ad esempio hai un bel dire a collaborare nel comparto a livello di Euregio, dove il Tirolo ti fa una concorrenza spietata. «Il punto è che noi dobbiamo misurarci con i nostri vicini nell’arco alpino e guarda caso le perdite di turisti dalle altre parti d’Italia registrate negli ultimi anni in Alto Adige si specchiano con il più 18 per cento di clientela italiana che frequenta il vicino Tirolo», afferma Pinzger. E proprio sulla competizione, a detta dell’Unione albergatori, pesano fiscalità diverse e zavorre burocratiche che non sono uguali tra «competitor» turistici. «In effetti l’Imi - ex Imu - varata dalla giunta provinciale rappresenta per la nostra categoria una leggera boccata d’ossigeno, ovvero si paga un po’ di meno rispetto al passato, certo la questione dei pagamenti in contanti per un importo massimo di mille euro non ci facilita, come ancora troppo alto è il peso della burocrazia», evidenzia Pinzger. Morale? «In queste condizioni non riusciamo a guadagnare quel di più che può essere poi redistribuito ai dipendenti», chiude Manfred Pinzger.

Da sperare per l’economia altoatesina che il turismo tenga. Stando ai recenti dati resi pubblici da Alto Adige Marketing nel 2013 gli arrivi sono stati pressoché uguali a quelli dell’anno precedente, ovvero 6,04 milioni di persone, con un calo minimo dello 0,1% rispetto al 2012. Diminuzione più marcata, ma non allarmante, dell'1,3% su base annuale, per quanto riguarda le presenze (pernottamenti). Lo scorso anno queste ultime sono state 29 milioni, contro i 29,4 milioni di dodici mesi prima.













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