Su voucher, appalti e licenziamenti raccolte 17 mila firme

La Cgil si è spesa in tutta Italia per i 3 referendum abrogativi Alfred Ebner: grande sforzo organizzativo pure in Alto Adige


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Referendum Cgil su voucher, appalti e licenziamenti. Ma anche il no alla riforma costituzionale e il tema pensioni. Questi gli argomenti al centro dell’assemblea generale della Cgil-Agb, che si è tenuta ieri, a Bolzano, alla presenza del segretario nazionale Nino Baseotto.

Il segretario della Cgil altoatesina, Alfred Ebner, ha ripercorso le tappe della consultazione degli iscritti per il Nuovo statuto dei lavoratori e la raccolta firme per i tre referendum abrogativi su voucher, appalti e licenziamenti in Alto Adige. «Non c’è dubbio - ha detto Ebner - che la nostra organizzazione abbia fatto un grande sforzo e ringrazio tutti i compagni che si sono spesi su questo terreno. A livello locale sono state raccolte circa 17 mila firme. Questi numeri sono il frutto anche di uno sforzo organizzativo non da poco, che ha coinvolto la nostra struttura nel suo insieme».

Il segretario della Cgil-Agb ha parlato anche dell’esplosione dei voucher in Alto Adige, con un 30% in più nel primo semestre 2016 rispetto a quello dell’anno precedente. Sulla questione è tornato anche nel suo intervento il segretario confederale della Cgil, Baseotto: «L’uso sconsiderato dei voucher non garantisce certamente le tutele. Noi come Cgil abbiamo una proposta di legge che contiene una richiesta precisa: i voucher vanno aboliti». Il lavoro dignitoso, ha spiegato Baseotto, «in Italia non c’è per tutti. L’impiego poco dignitoso si va allargando: è il risultato delle politiche sbagliate negli ultimi vent’anni, dove si è scambiata la precarietà per flessibilità».

Referendum. Sul referendum sulle modifiche costituzionali del 4 dicembre, l’assemblea generale nazionale della Cgil ha dato indicazioni di votare “no”, nel pieno rispetto delle posizioni di ogni singolo dirigente e iscritto, senza partecipazione della struttura a Comitati di qualsiasi ordine e grado. Ebner ha ribadito che a livello locale vanno valutate “con particolare attenzione le pulsazioni centraliste di questa riforma”. Secondo il segretario della Cgil-Agb, non a caso l’attenzione a livello politico si è spostata non tanto su temi come il bicameralismo, il Senato delle Regioni o il percorso legislativo, ma sul pericolo più o meno forte per la nostra autonomia. Questo rende la questione ancora più delicata, perché si rischia di parlare non nel merito di una riforma pasticciata, che avrà comunque qualche effetto sulla nostra realtà locale”. Anche Baseotto ha ribadito il giudizio negativo della Cgil sulle “modalità con cui viene fatta la riforma, ma allo stesso la libertà di coscienza e la libertà di scelta di ciascuno”.

Pensioni. Un altro importante argomento trattato durante l’assemblea generale sono state le novità pensionistiche. “Sulle pensioni le risorse ci sono, ma va rimarcata la nostra critica all’assegno pensionistico volontario, come anche al peggioramento dei criteri per l’accesso a quella sociale, perché non ha nulla a che vedere con una vera flessibilità in uscita. È uno strumento finanziario che darà una risposta a chi non ha prospettive, come i disoccupati anziani e gli invalidi, ma non risolve il problema dei precoci e di chi dopo una vita di lavoro vorrebbe staccare”, ha detto in conclusione il segretario Ebner.













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