Subappalti, la Cna chiede alla Provincia importi anticipati

Corrarati: in questo modo si aiuterebbero le piccole e medie imprese che sono il tessuto dell’economia locale


di Maurizio Dallago


BOLZANO. La Cna chiede alla Provincia il 20 per cento di anticipo sugli importi contrattuali per i subappaltatori

La novità introdotta dal Decreto Milleproroghe, che aumenta al 20% l’anticipazione in favore dell’appaltatore fino al 31 dicembre 2015, interviene a rimediare alla diminuzione di liquidità provocata inevitabilmente dal meccanismo dello split payment che, a partire dal 1°gennaio 2015, regola i rapporti tra imprese e pubblica amministrazione

Con la cosiddetta scissione dei pagamenti (split payment, appunto), sarà la stessa pubblica amministrazione a versare l’Iva allo Stato e non l'impresa che esegue i lavori o i servizi. Quest’ultima però dovrà comunque pagare l’Iva ai propri fornitori, ritrovandosi così con meno liquidità in cassa e un perpetuo credito di Iva, che l'Erario sanerà solo in un secondo momento.

Come funziona la norma. Il decreto del Fare del 2013 (Legge n.98 del 2013), prevedeva relativamente ai contratti di appalto pubblico fino al 31 dicembre 2015, la possibilità per l'appaltatore di giovarsi di un’anticipazione del 10% dell’importo contrattualmente previsto. Per ottenere questo anticipo, l'impresa deve accendere una garanzia fideiussoria bancaria o assicurativa in favore dell'ente committente, il cui importo deve essere lo stesso dell’anticipazione richiesta, più il tasso di interesse legale applicato al periodo necessario al recupero dell’anticipazione stessa. Una volta aperta la fideiussione, le amministrazioni appaltanti concedono all’appaltatore, entro 15 giorni dalla data di inizio dei lavori, l’anticipazione del 10% sull’importo contrattuale.

Il Milleproroghe. Ora il decreto Milleproroghe stabilisce una proroga fino al 31 dicembre 2015 di queste disposizioni in favore dell’appaltatore, prevedendo inoltre un aumento della percentuale di anticipo dal 10 al 20% dell’importo contrattualmente stabilito. La ragione evidente sta nel tentativo di attenuare lo squilibrio finanziario dovuto allo split payment e al reverse charge che, come anzidetto, impoverisce di liquidità le aziende.

La richiesta della Cna. Nella provincia di Bolzano, come del resto in tutto il territorio nazionale, le piccole e le micro-imprese intervengono negli appalti soprattutto in qualità di subappaltatori ed in questo modo verrebbero escluse dagli effetti benefici del provvedimento, non essendo dato il caso che gli appaltatori anticipino per loro una quota degli importi contrattuali. Così il Presidente della Cna-Shv, Claudio Corrarati, ha preso carta e penna e ha scritto al presidente della giunta altoatesina Arno Kompatscher chiedendogli di attivarsi affinché la Provincia riconosca anche ai subappaltatori l'anticipo del 20 per cento sull'importo previsto dal contratto di subappalto, che per legge deve essere consegnato alla stazione appaltante. In questo modo si ovvierebbe ad una palese disparità di trattamento tra appaltatori e subappaltatori, offrendo anche ai secondi l'opportunità di parare gli inconvenienti derivanti dall'applicazione del “reverse charge”, che prevede di porre in capo al solo appaltatore il pagamento dell'Iva.













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