Turismo, basta soldi alle aree sviluppate 

Alto Adige suddiviso in zone: contributi solo dove ci sono pochi alberghi. Start up, sovvenzione ridotta a 50 mila euro


di Davide Pasquali


BOLZANO. Agli albergatori Hgv la decisione non va giù, ma la Provincia da ieri ha detto basta ai contributi alle aree turistiche già sviluppate. D’ora in poi si foraggeranno solo le aree poco sviluppate oppure svantaggiate. La giunta provinciale ha infatti approvato i nuovi criteri applicativi per il fondo di rotazione nei settori artigianato, industria, commercio e servizi e per il fondo di rotazione e, soprattutto, i contributi a fondo perduto per il settore turismo, entrambi regolamentati dalla legge 607 del 26 maggio 2015.

La congiuntura economica attuale ha fatto sì che già lo scorso anno si registrasse un incremento delle richieste di accesso al fondo, e per garantire anche in futuro la finanziabilità delle istanze, la Ripartizione economia della Provincia autonoma di Bolzano ha ritenuto necessario procedere a un adeguamento dei criteri.

«Vogliamo concentrare meglio i finanziamenti per perseguire in modo sempre più puntuale gli obiettivi primari del fondo stesso. Vogliamo così sostenere in modo deciso le zone che necessitano di un supporto, per evitare lo spopolamento e promuovere la nascita di nuovi posti di lavoro» ha sottolineato ieri il presidente della Provincia Arno Kompatscher, illustrando la decisione presa in mattinata.

Nell’ambito della procedura di richiesta di sostegno per gli investimenti nei settori artigianato, industria, commercio e servizi dal 2017 le imprese ottengono un punteggio più elevato qualora si trovino in zone strutturalmente svantaggiate.

Tale suddivisione è stata stabilita dall'Astat in uno studio svolto in collaborazione con la Camera di commercio e il Dipartimento economia della Provincia autonoma di Bolzano, e per la prima volta considera frazioni e località, valutando lo sviluppo turistico su un piano ancora più specifico e dettagliato rispetto a quello comunale.

«Con la lista precedentemente in vigore si considerava per esempio l'intero comune di Bressanone come una località sviluppata dal punto di vista turistico, ma all'interno del territorio comunale ci sono zone montane che invece vanno sostenute. I nuovi criteri restituiscono una fotografia più puntuale della realtà provinciale» ha chiarito ieri a latere della seduta di giunta il presidente della Provincia Arno Kompatscher.

D’ora in poi i contributi più consistenti andranno così alle attività che si trovano in zone poco o solo mediamente sviluppate dal punto di vista turistico, o ancora in zone strutturalmente svantaggiate.

La nuova lista Astat. L’accesso al fondo di rotazione o ai contributi in conto capitale sarà d’ora in poi riservato alle attività che secondo la tabella redatta dall'Astat (raffigurata nell’immagine qui sopra) si trovano in zone rispettivamente considerate "turisticamente sviluppate" o "turisticamente poco sviluppate".

Un ulteriore criterio introdotto con le modifiche approvate nella seduta di ieri prevede per le imprese del turismo un fatturato annuo massimo, pari a 1,5 milioni di euro, oltre il quale l’azienda non potrà accedere alle agevolazioni. Infine d’ora in poi ciascun esercizio potrà presentare una sola domanda nell’arco di tre anni solari. Secondo un criterio valido finora solo per il fondo di rotazione per il turismo, l’importo massimo del prestito erogabile in caso di nuova impresa viene ridotto da 80.000 a 50.000 euro.

Le critiche Hgv. Assai critica la posizione degli operatori turistici dell’Hgv, specie per quanto riguarda lo stop ai finanziamenti delle imprese con un fatturato annuo superiore a 1,5 milioni. «Sbagliato - secondo il presidente gli albergatori sudtirolesi Manfred Pinzger - non concedere più contributi a chi negli anni ha investito, pagato tasse e creato migliaia di posti di lavoro nel settore».

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