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Embargo al petrolio russo via mare, l’Ue trova l’accordo

Nella black list delle sanzioni anche il patriarca della chiesa ortodossa Kirill. Intanto il primo cargo con un carico di metallo è partito da Mariupol dopo due mesi di blocco del porto 



ROMA. L'Ue raggiunge l'accordo sull'embargo al petrolio russo, parte del sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca per la guerra in Ucraina che sarà finalizzato domani (1 giugno) dagli ambasciatori dei 27 a Bruxelles: stop immediato al greggio che arriva dalla Russia all'Ue via mare, rinviato invece l'embargo a quello trasportato da oleodotti.

Prevista l'adozione di "misure d'emergenza" nel caso di interruzione delle forniture. "Tutti attuino le linee guida Ue su come pagare il gas russo" in euro e non in rubli, chiede l'olandese Rutte. Esclusa dal sistema swift la Sberbank, il principale istituto di credito russo e nella black list Ue dovrebbe entrare anche il patriarca della chiesa ortodossa Kirill. Il Consiglio europeo è pronto a offrire 9 miliardi per la ricostruzione in Ucraina.

Intanto la prima nave cargo dopo due mesi di blocco dovuto alla guerra ha lasciato il porto di Mariupol, trasporta un carico di metallo. Lo riferisce l'ufficio stampa del Distretto militare meridionale russo citato dalla Tass.

È stata la prima nave ad entrare nel porto dopo la fine dei combattimenti a Mariupol. "La nave ha lasciato il porto", ha dichiarato l'ufficio stampa. 













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