Il caso

Ex terroristi altoatesini latitanti in Austria e Germania, Fdi: "Estradarli"

Fratelli d’Italia pressa il governo Draghi dopo l’arresto degli ex Br in Francia

LA REAZIONE. La SuedTiroler Freiheit: "Combattenti che meritano la grazia"



BOLZANO. Richiesta di estradizione per gli ex terroristi protagonisti della stagione separatista in Alto Adige e che oggi vivono in Austria e in Germania. Lo chiede al governo Draghi Fratelli d’Italia. 

Il dibattito si è riaperto dopo che sette terroristi rossi sono stati arrestati in Francia su richiesta dell’Italia. 

Il capogruppo del partito di Giorgia Meloni alla Camera, Francesco Lollobrigida, ha presentato una richiesta a risposta scritta di informazioni su quali passi intenda assumere il governo in riferimento agli ex terroristi altoatesini che vivono in Austria e Germania. Lollobrigida nel presentare l’istanza fa riferimento proprio alla notizia dell’arresto a Parigi “da parte della autorità francesi di sette ex terroristi delle Brigate rosse italiane, condannati nel nostro Paese per atti di terrorismo commessi negli anni '70 e '80 e da allora riparati impunemente oltralpe”.

In Alto Adige – ricorda – a partire dal 20 settembre 1956 e fino al 30 ottobre 1988 si sono registrati 361 attentati con dinamite, mitra, mine antiuomo, che in totale hanno causato 21 morti, quindici dei quali appartenenti alle forze dell'ordine, oltre a due privati cittadini e quattro terroristi, deceduti per lo scoppio prematuro delle cariche che stavano predisponendo, e 57 feriti", ricorda Lollobrigida.

"Molti dei terroristi responsabili dei più efferati episodi di violenza verificatesi in Alto Adige e che hanno portato alla morte carabinieri, finanzieri, uomini in divisa e civili nella drammatica stagione del terrorismo separatista, non hanno mai scontato un solo giorno di carcere e da lunghissimo tempo risiedono in Austria e in Germania, stati che hanno sempre rifiutato la loro estradizione", prosegue Lollobrigida chiedendo ai ministri della giustizia, affari esteri e cooperazione internazionale, oltre allo stesso Draghi, "se il Governo non ritenga di adottare nuove e più incise iniziative, per quanto di competenza, per assicurare alla giustizia italiana i responsabili dei fatti criminosi che hanno insanguinato l'Alto Adige nella seconda metà del secolo scorso e tutt'ora latitanti in Austria e Germania".













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