Fuksas, una torre a Capodistria

"Da architettura segni per migliorare le cose"

ROMA


(ANSA) - ROMA, 9 APR - Risolvere i problemi funzionali per far stare meglio le persone, lavorare per aiutare l'incontro in un'epoca di scontri. L'architettura è questo, dice Massimiliano Fuksas, un lavoro fatto di "testardaggine e tenerezza", con l'idea di lasciare segni "non per autocelebrarsi ma per migliorare le cose". E poi muoversi, innovare, intercettare i segnali del mondo che cambia, provare sempre a guardare lontano, immaginare il futuro. Con decine di lavori in cantiere e più di 600 grandi progetti realizzati in tutto il mondo, l'architetto romano firma ora una torre inclinata sul mare, che dal litorale di Capodistria offrirà uno sguardo inedito e lontano sull'Europa e il suo sogno. I lavori partiranno a settembre. Alta 110 metri, la torre avrà una struttura a doppia ellisse. Un ponte vetrato lungo 100 metri la collegherà a un belvedere con bar, ristoranti e spazi per la cultura. "Le due ellissi sono l'idea di due mondi, quello europeo e quello orientale, che si incontrano e si conoscono", dice Fuksas.













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