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Joe Biden si ricandida a 80 anni: l'annuncio ufficiale a giorni

Si scalda la corsa per il 2024, il presidente uscente potrebbe trovarsi di nuovo di fronte Donald Trump


Serena Di Ronza


NEW YORK. Dopo mesi di cautela, Joe Biden rompe gli indugi e si ricandida per la Casa Bianca. L'annuncio ufficiale è atteso la settimana prossima, probabilmente martedì 25 aprile, nel quarto anniversario della sua discesa in campo nel 2020. E come quattro anni fa il suo avversario, almeno per il momento, sarà Donald Trump.

L'annuncio di Biden sarà affidato, secondo indiscrezioni, a un video che è già in produzione. I dettagli comunque sono ancora tutti in via definizione e la tabella di marcia potrebbe subire modifiche. Al di là del video, lo staff del presidente sta lavorando all'atteso incontro con i maggiori finanziatori del partito democratico a Washington venerdì prossimo per fare il punto e iniziare la raccolta dei fondi per quella che si prevede essere una costosa campagna elettorale.

Anche se di recente il coro dei democratici a favore di una ricandidatura di Biden si è rafforzato, per il presidente la strada non è in discesa. La prima sfida da affrontare è il fattore età: Biden ha 80 anni e alla fine di un ipotetico secondo mandato ne avrebbe 86, confermandosi il più anziano presidente della storia americana.

Proprio l'età avanzata di Biden è finita di recente nel mirino con i problemi di salute della senatrice democratica Diane Feinstein, la più anziana negli Stati Uniti, assente da mesi dai lavori in aula. Un'assenza pesante che sta bloccando l'agenda della Casa Bianca in Congresso e che ha acceso il dibattito sui rischi della 'leadership geriatrica', come molti osservatori hanno descritto il trend.

Non è l'unico problema. Il presidente deve tessere la sua tela e conquistare i giovani del partito, soprattutto di quell'ala più liberal e progressista che continua a considerarlo troppo moderato, soprattutto sul clima, e talvolta inadatto ad intercettare le istanze delle nuove generazioni. Alla sfide interne ai democratici si aggiungono poi quelle esterne, come la battaglia per l'aumento del tetto del debito - che rischia di causare il primo default della storia americana - e l'indagine sul figlio Hunter, con una talpa dell'agenzia delle entrate americana che l'ha definita oggetto di "pressioni politiche". Ad ogni modo, nonostante le candidature di Marianne Williamson e Robert F. Kennedy, Biden con molta probabilità non avrà rivali in grado di contrastarlo fra le fila democratiche per la nomination.

Fra i nodi che dovrà sciogliere c'è quello del vicepresidente, ovvero se confermare o meno il ticket con Kamala Harris, la cui performance negli ultimi quattro anni non ha entusiasmato molti. Per la conquista della Casa Bianca nel 2024 Biden potrebbe trovarsi di nuovo di fronte Trump, in un remake del 2020 che si preannuncia esplosivo, come lascia intendere la sempre più dilagante guerra culturale fra repubblicani e democratici, soprattutto sui temi sociali com l'aborto. Trump al momento ha un forte vantaggio - ben 14 punti - sul suo possibile rivale Ron DeSantis. Il governatore della Florida non ha ancora annunciato la sua discesa in campo, data per scontata da molti, lasciando per ora il campo libero all'ex presidente. Ma la ricandidatura ufficiale di Biden probabilmente aumenterà la pressione su DeSantis e sul partito repubblicano, chiamato a decidere se continuare con Trump o voltare pagina dal movimento Maga e ritornare sui suoi valori più tradizionali. 













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