La strage

“Mottarone, i freni non hanno funzionato”

Il procuratore di Verbania: “Quadro completo prima di iscrivere nel registro degli indagati”



STRESA. "Il cavo era tranciato a terra e il sistema di freni di sicurezza pacificamente non ha funzionato, perché la cabina si sarebbe bloccata. Perché questo si sarebbe verificato è oggetto dell'accertamento che sarà svolto". Lo ha detto il procuratore di Verbania Olimpia Bossi, titolare dell'indagine sulla tragedia della funivia del Mottarone.

"Logica vorrebbe che si è spezzato il cavo e l'impianto frenante non ha funzionato, ma può anche essere il contrario. Lo dovranno stabilire i consulenti", ha proseguito il procuratore.

Secondo la pm è da chiarire "se l'ente proprietario è la Regione o il Comune di Stresa". Per la procura "le aziende coinvolte sono più d'una" e va stabilito di chi è la proprietà dell'impianto".

Si indaga anche per disastro colposo ipotesi di reato che si aggiunge all' omicidio plurimo colposo e alle lesioni colpose per il bimbo ferito. Oggi a Stresa è lutto cittadino. Sul luogo del disastro il ministro per i Trasporti Enrico Giovannini che parla di "grande tristezza" di tutta l'Italia di fronte alla tragedia che ha visto 14 vittime e un solo sopravvissuto, un bimbo di 5 anni ancora in prognosi riservata".

"Non penso che oggi ci saranno iscrizioni nel registro degli indagati: dobbiamo ancora avere il quadro completo ed esaustivo di tutti i soggetti giuridici che a vario titolo sono interessati alla gestione o alla revisione dell'impianto", ha spiegato Bossi.  "Gli inquirenti sono al lavoro per acquisire tutta la documentazione. È sulla base di questa che valuteremo". L'intenzione della procura è "quella di evitare iscrizioni nel registro degli indagati inutili. E non rischiare di ometterne altre in vista del conferimento di incarichi di consulenza che potrebbero essere anche di carattere irripetibile".













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