Omicidio di Giulia Cecchettin, finito l'interrogatorio di Turetta
Il colloquio nel carcere di Montorio è durato solo mezz’ora, una durata che fa ritenere che il giovane si sia avvalso della facoltà di non rispondere
VERONA. Si è tenuto oggi, martedì 28 novembre, l'interrogatorio di garanzia da parte del Gip Benedetta Vitolo a carico di Filippo Turetta, accusato dell'omicidio di Giulia Cecchettin.
Nel carcere di Montorio a Verona l'interrogatorio è iniziato verso le 10 e già attorno alle 10.30 sono usciti la giudice e il pm Andrea Petroni.
Il colloquio è durato solo mezz’ora e ciò fa ritenere che il giovane non abbia risposto alle domande, avvalendosi della facoltà di non rispondere. Al momento non è noto se abbia rilasciato dichiarazioni spontanee o meno. Il legale di fiducia Giovanni Caruso non è ancora uscito dal carcere.
Per il legale di Elena Cecchettin, Nicodemo Gentile, l'omicidio della sorella Giulia è "aggravato dallo stalking". Filippo Turetta, infatti, spiega l'avvocato, ha "dimostrato di essere un 'molestatore assillante', il suo comportamento, come sta emergendo da più elementi da noi già raccolti, è connotato da plurime e reiterate condotte che descrivono 'fame di possesso' verso la nostra Giulia".
Si tratta, ha chiarito, di "un assedio psicologico che aveva provocato nella ragazza uno stato di disorientamento e di importante ansia". E ancora: "Un uso padronale del rapporto che ha spinto il Turetta prima a perpetrare reiterate azioni di molestie e controllo, anche tramite chiamate e messaggi incessanti, e poi, in ultimo l'omicidio, al fine di gratificare la sua volontà persecutoria".