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Ultima chiamata di Conte a Renzi, Italia Viva per ora non cede

Il presidente del Consiglio cerca di evitare la crisi di governo, settimana prossima decisiva



ROMA. Martedì, 12 gennaio, il Recovery plan, poi il tavolo per il patto di legislatura e un corposo rimpasto con Maria Elena Boschi al ministero della Difesa. Ecco l'offerta finale a Matteo Renzi. 

Giuseppe Conte, in asse con il Pd, la mette sul tavolo. Se Iv la respingerà - è il sottotesto - è pronta la sfida in Aula, in nome del "bene comune" e del servizio al Paese. Il messaggio di Conte è "di apertura", assicurano dal governo. Ma i renziani lo leggono come una chiamata ai "responsabili", più che a Iv.

E nella serata di sabato, 9 gennaio, quando Renzi riunisce i suoi parlamentari per compattarli nelle ore decisive, le parole restano dure, lo scenario della crisi aperto. Esclude le elezioni anticipate e assicura che Iv non darà mai il suo sostegno a un governo di centrodestra. Ma aggiunge che così, "nell'immobilismo" dell'esecutivo, non si può andare avanti e ribadisce che Iv è pronta all'opposizione se non vedrà accolta le sue proposte. Finora - afferma - da Giuseppe Conte non sono arrivate risposte alle richieste di Italia viva.

Così Matteo Renzi chiude dopo più di quattro ore, a quanto si apprende da alcuni dei presenti, l'assemblea in videoconferenza con i parlamentari di Italia viva. Nel corso dell'assemblea, racconta più di un partecipante, è intervenuta la gran parte dei 48 parlamentari di Iv (31 deputati e 17 senatori). Con toni e accenti diversi, assicurano, avrebbero tutti confermato il sostegno all'azione di Renzi e non ci sarebbe stato nessuno smarcamento, anche se alcuni si sarebbero mostrati più prudenti sulle scelte che ci saranno da compiere nelle prossime ore, nella consapevolezza che da qui a martedì si capirà se è ancora possibile un accordo nella maggioranza o ci sarà la rottura con l'apertura della crisi di governo.

Tra i dirigenti renziani più d'uno è convinto che non ci siano più molti spiragli per ricomporre. Le dimissioni delle ministre sono sul tavolo - dice Renzi - e Iv è pronta ad andare all'opposizione, se non c'è una vistosa virata e accelerazione del governo. Cioè, almeno un Conte ter. Il voto è un "bluff" e Iv non aprirà la crisi per consegnare il governo alla destra, dice Renzi ai suoi per rassicurarli.

Il gruppo è "compatto", dicono da Iv a smentire defezioni. I renziani invocano "risposte" e il testo del Recovery in fretta, perché si vada in Cdm e in Aula. Sugli altri temi, un documento di trenta punti sarebbe stato consegnato nei giorni scorsi dal Dem Goffredo Bettini al premier Conte per conto di Renzi, con indicati nodi che andrebbero dal fisco alla revisione del reddito di cittadinanza, dalla giustizia ai cantieri.

Il Pd, ma anche il M5s e Leu, spingono per l'accordo, senza più rinvii. Ma soprattutto provano a spuntare le armi al logoramento di Renzi: l'apertura sui contenuti, assicurano, è amplissima. Ma i renziani spiegano che non può essere un rimpasto la soluzione. 













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