Articolo offerto da
la ricerca

Sostenibilità, per il 73% delle piccole e medie imprese è irrinunciabile

Il mondo delle pmi sarà uno dei protagonisti del secondo Forum dell'Alto Adige "Economia e sostenibilità 2024", in programma mercoledì 20 marzo alle 17.30 nella sede del giornale
L'EVENTO Per un futuro più verde


Paolo Campostrini


BOLZANO. Uno pensa: le piccole imprese saranno quelle destinate a far più fatica nel percorrere la strada della transizione. Poi, invece, guarda i dati. E questi dicono che il 73% delle pmi ritengono quella della sostenibilità una direttrice inevitabile.

Solo l'11% non sta facendo nulla o neppure ci pensa a farlo. La ragione? Presto detta: quattro aziende su cinque ritengono che investire sulla transizione energetica è il modo migliore per stare sul mercato. E farlo sul piano della competizione intorno alla qualità complessiva delle prestazioni.

Insomma, la versione 4.0 della modernizzazione. «Le nostre imprese ci hanno sempre messo l'anima per modernizzarsi - commenta Claudio Corrarati - e ora hanno compreso che senza attenzione alla sostenibilità si rischia di restare indietro». Corrarati è il presidente di Cna, in pratica l'osservatorio privilegiato per comprendere dove va l'economia di base, quella che crea reti sul territorio e garantisce l'occupazione ma anche la prima linea di fila impegnata nella transizione energetica. La ragione è che una grande industria ha massa critica per muoversi in questa direzione ma una piccola o media azienda si muove attraverso scelte personali, fatiche di programmazione che nascono anche dentro nuclei familiari impegnati nell' artigianato, nell'edilizia.

A tal punto che proprio i dati che ci raccontano quanto il tessuto della pmi stia aderendo ai percorsi delle sostenibilità sono lo specchio di una ormai chiara predisposizione del mondo economico a tracciare la via. Non è un caso che anche questo mondo sarà uno dei protagonisti del secondo Forum dell'Alto Adige "Economia e sostenibilità 2024". Si svolgerà tra pochi giorni, mercoledì prossimo alle 17.30 nella sede dell'Alto Adige e, come per la scorsa edizione, si offre come luogo di condivisione delle esperienze su vari fronti - industriale, sindacale, produttivo, commerciale, finanziario - ma soprattutto come occasione di riflessione e di esposizione intorno ai nuovi scenari che si sono riconfigurati in questi ultimi mesi. Perchè la progressione delle conoscenze, visto il contenuto strategico della transizione, è continuo.

E dunque un giornale radicato sul territorio non poteva far altro che offrirsi come spazio di condivisione e di racconto delle possibili prospettive che muovono il tessuto economico altoatesino. Il quale, mostra una vitalità che altrove ancora non emerge.Tornando alle pmi, ecco che proprio il loro ambito ha intercettato un aspetto decisivo della sostenibilità, il sociale. Secondo lo studio predisposto dalla centrale Cna, ecco che l'asse di avanzamento della transizione è risultato, per le piccole imprese, quello del welfare aziendale, al secondo e terzo posto c'è l'efficientamento energetico. Distaccata l'autoproduzione, anche se l'indagine rivela che in tanti ci stanno pensando. Una delle poche criticità: i rapporti con le banche. Ma qui entrano in gioco altri fattori.

Che magari potranno emergere proprio nella corso del Forum dell'Alto Adige.