Diversamente abili, quattro ragazzi vanno a vivere da soli



(ANSA) - ROMA, 15 APR - Da oggi 4 ragazzi e ragazze diversamente abili, per quattro mesi, abiteranno in un appartamento in maniera autonoma e autosufficiente. L'abitazione si trova a Montemerano, nel comune di Manciano (Grosseto) ed è stato concesso all'associazione 'Il Sogno di Nidia' da un cittadino, Adelio Carrera, grazie del progetto dell'Asl Sud Est Toscana e grazie al Fondo per l'assistenza alle persone con disabilità grave, prive del sostegno familiare.
    Il progetto, spiega in una nota il Comune di Manciano, ha avuto "come finalità quella di realizzare soluzioni residenziali in forma di co-housing che riproducano le condizioni abitative della casa familiare soprattutto in vista della mancanza genitoriale. Questo progetto è stato sostenuto e reso possibile anche dalla cooperativa La Cometa di Pitigliano" che "interviene con personale qualificato e dalla Consulta per il sociale e per le politiche giovanili del Comune di Manciano", guidata da Cinzia Tomassoli. "I ragazzi e le ragazze - afferma Graziana Mazzuoli, presidente de 'Il sogno di Nidia' - abiteranno per un breve periodo nell'appartamento di Montemerano, andranno al lavoro, prepareranno pranzo cena, saranno coinvolti negli eventi che si terranno a Montemerano e continueranno le proprie attività di tutti i giorni. L'iniziativa verrà attuata nello spirito della legge 'Dopo di noi' per la tutela delle persone con disabilità grave prive di sostegno familiare o in vista del venire meno di tale sostegno. Per garantire loro la possibilità di continuare la propria vita in abitazioni che riproducano le condizioni abitative della casa familiare, l'associazione ha concretizzato tutto questo. Ringraziamo anche i Comuni dell'area Sud Est che hanno apportato risorse aggiuntive al progetto iniziale, tutti gli operatori Asl che ci hanno supportato essendo per noi la prima esperienza". "Siamo orgogliosi di questo progetto - afferma il vice sindaco di Manciano e assessore al sociale, Roberto Bulgarini - che porta in alto il nome del nostro territorio. Un progetto che possiamo definire 'pilota' che aprirà la strada a numerosi percorsi volti all'inclusione sociale. Grazie a tutti i volontari che hanno reso possibile tutto questo". "Per la Consulta - afferma la sua presidente della Consulta Cinzia Tomassoli - questo è un sogno che si realizza. Abbiamo lavorato per anni per andare in questa direzione, per rendere percorribile la strada dell'autonomia.
    Finalmente, grazie a tutti coloro che hanno messo il proprio impegno su questo progetto, i ragazzi e le ragazze con difficoltà potranno fare un'importante esperienza di crescita e di vita". 'Il sogno di Nidia', è un'associazione nata a luglio scorso e prende il nome da una mamma di un ragazzo disabile deceduta prima di poter vederla nascere. E' formata da 8 famiglie ed è presieduta da Graziana Mazzuoli: il suo scopo è realizzare progetti di vita di persone con disabilità, capaci di promuovere concretamente l'inclusione sociale delle persone con disabilità e la formazione di operatori specializzati. (ANSA).
   









Altre notizie



Attualità