il lutto

Addio a Sepp Insam, l’ “inventore” del Südtirol

Calciatore e poi dirigente del Milland, fu lo stratega del nuovo progetto: «Idea folle ma vincente». Agli inizi del 2000 l’addio ai biancorossi

L'INTERVISTA. "La mia? Un'idea folle che si rivelò vincente"



BOLZANO. Lutto nel mondo sportivo altoatesino. E’ morto per una malattia Josef “Sepp” Insam, stratega-fondatore dell’Fc Sudtirol. «E’ stato un progetto al quale avevo cominciato a dedicarmi già nel 1994” - ricordava in un’intervista di due anni fa all’Alto Adige - partendo dal cambio di denominazione. A quei tempi il Milland militava in Eccellenza e rappresentava la migliore espressione del calcio provinciale. Il direttivo, però, non sposò immediatamente la mia idea, ma lo fece solo dopo aver patito la retrocessione in Promozione».

«Fui ricontattato e così ribadì le mie richieste che partivano dal cambio di denominazione, un passo che ci avrebbe consentito di poter sensibilizzare gli imprenditori locali a sostenere un nostro impegno calcistico nelle categorie superiori. Si trattava di trovare uno spazio per un progetto forte e stabile».
Il progetto Sudtirol nasce così nella stanza dei bottoni del Milland, dove Sepp Insam “cuce” rapporti e relazioni con dirigenti ed imprenditori desiderosi di collaborare alla possibile svolta.

Dopo aver concluso la carriera di calciatore, Insam divenne dirigente di riferimento del Milland e, a più riprese, allenatore della prima squadra, riuscendo a portarla ai vertici del calcio altoatesino.
“Il punto d’incontro del mio progetto – raccontava - si realizzò quando intercettai l’idea di Hans Krapf e di Hanns Huber rivolta all’acquisizione del Bolzano. Proposi loro di rilevare la gestione della sezione calcio del Milland, e l’idea si concretizzò nel 1995. Il primo direttivo? Hanns Huber Presidente, vice presidente Hermann Larcher, poi c’ero io, Luciano Giua, Stampfer, Reifer, insomma tutti quelli che facevano parte del direttivo Milland. La gestione finanziaria del progetto fu garantita da Leopold Goller tramite una Srl di gestione. La formula vincente? Paradossalmente fu dettata dal fatto che pochissimi in regione credevano in quel progetto. Toccò a me convincere persone anche nel Trentino, come ad esempio Natalino Pizzolato e Claudio Coppi, i quali insieme a Fabio Sala riuscirono a convincere dei bravi calciatori a venire da noi, penso a Lazzarini, Rigoni, Turri, Zandonai…ed altri. Questi giocatori si unirono al nucleo del vecchio Milland, completato dall’arrivo di Andreas Goegele e Harald Kiem dalla Val Venosta, di Fabio Memmo, David Bazzanella e Adolfo Gallo dalla zona di Bolzano”.


Dopo aver posto le fondamenta e contribuito decisamente al suo sviluppo, Sepp Insam agli inizi del 200 lascia la "casa biancorossa", «per motivi di lavoro ma anche perché non condividevo più le nuove idee, come quella di chiudere il Settore Giovanile a Bressanone e anche l’attività di Termeno. Da parte mia ero sempre più convinto che il progetto Alto Adige avrebbe acquisto maggiore spessore se si fosse riusciti ad invogliare tutto l’Alto Adige. Mi dissero che era un progetto troppo costoso…ebbero altre visioni e fu così che decisi di staccarmi», raccontava all’Alto Adige.













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