Alto Adige, parola d’ordine continuità

Biancorossi in campo stasera a Bergamo dopo la vittoria contro il Pordenone. Cia: «Dobbiamo rimanere concentrati»


Filippo Rosace


BOLZANO. Continuità. È questa l’insegna luminosa che, idealmente, campeggerà sul terreno degli “Atleti Azzurri d’Italia” nel monday night che questa sera vedrà di fronte gli uomini di Viali alla tosta compagine dell’Albinoleffe. Continuità vuol dire non solo allungare la striscia positiva in campionato (dopo il bel pareggio di Sambenedetto e la vittoria casalinga con il Pordenone), ma vuol dire anche esibire quella continuità in termini di gioco e di temperamento che Marcone e compagni sono riusciti ad esaltare soprattutto nel match vittorioso con i neroverdi friulani. Prestazione quest’ultima che, al di là della vittoria, ha espresso chiari segnali di maturazione. Adesso, come detto, c’è bisogno di continuità. Partendo proprio dal match di questa sera che vedrà gli altoatesini incrociare i tacchetti con l’Albinoleffe, compagine che in classifica, attualmente, sopravanza di tre punti la squadra di Viali. Questo, a nostro avviso, è solo un dettaglio. Così come rientra nei meri dati statistici il fatto che anche la “celeste bergamasca” stia vivendo il suo magic moment, frutto di due vittorie ed un pareggio.

L’Alto Adige deve pensare solo ed esclusivamente a sviluppare il filo rosso del suo discorso dimostrando anche su un terreno non facile come quello bergamasco che la maturazione del gioco e dei singoli non è frutto di un momento sporadico ma, bensì, imputabile a quella maturazione (soprattutto psicologica) che ha coinvolto il gruppo di mister Viali. «Una vittoria può scatenare entusiasmi e motivazioni – dichiara il biancorosso Cia, uno degli ex della gara – ma non deve autorizzarci a pensare che il peggio è passato. I tre punti conquistati alla grande contro il Pordenone rappresentano tre passi avanti in più compiuti da tutto il gruppo, ma dobbiamo continuare a rimanere sempre uniti e concentrati. L’Albinoleffe? È chiaro che si tratta di una sfida difficile – continua il centrocampista – così come sono difficili tutte le partite di questo girone. La squadra bergamasca è anch’essa in cerca di continuità, soprattutto nel migliorare alcuni meccanismi come quello difensivo (gli orobici “vantano” la quinta peggior difesa della categoria, ndr). Dovremo tenere gli occhi aperti rimanendo sul pezzo dal primo all’ultimo minuto. Non ci possiamo permettere il lusso di una benchè minima distrazio perché abbiamo già capito sulla nostra pelle che, a questi livelli, ogni disattenzione si paga a caro prezzo».

La notte prima del match non ha sconvolto il sonno di mister Viali riguardo alla formazione da schierare sin dal primo minuto. L’intenzione parrebbe quella di confermare l’undici di partenza anti-Pordenone, quindi con la prima linea difensiva cementata con le colonne Di Nunzio-Bassoli e con Tait e Sarzi a sviluppare idee sulle corsie laterali. Maciste Obodo sarà l’uomo ovunque, mentre in mediana l’estro di Cia e Fink sarà utile ad incentivare gli entusiasmi del tridente d’attacco, sul quale, probabilmente, campeggia l’unico dubbio del mister milanese. L’interrogativo riguarda la posizione di Spagnoli. Il ragazzo scalpita in panchina. Nelle ultime due esibizioni (coppa e campionato) è subentrato a gioco in corso, ripagando la fiducia del mister con due reti. Un “grattacapo” (nel senso positivo del termine) per mister Viali che potrebbe da spazio da subito al “Toro di Pordenone” preferendolo a Ciurria.

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