Atletica: l'Alto Adige perde la sua maratona

Cancellata la corsa con arrivo a Bolzano. Monsorno: «Decisione sofferta»


Marco Marangoni


BOLZANO. Il suo patròn, Alfred Monsorno, guarda verso nuovi traguardi e decide di annullare la 18esima edizione della Maratona dell'Alto Adige già programmata per il 2 ottobre prossimo. L'annuncio lo ha fatto lui stesso tramite il sito internet della manifestazione scrivendo alcune righe dedicate agli "amici del podismo" e a sponsor, collaboratori ed atleti che nel corso degli anni hanno appoggiato l'evento.
Il presidente del comitato organizzatore dal 1º gennaio ha iniziato una collaborazione come consulente marketing di due grandi eventi internazionali in Germania.
«Ho dedicato tanto alla Südtirol Marathon e la sua organizzazione richiede uno sforzo non indifferente - ha spiegato Monsorno -. Credo che l'edizione dell'anno scorso, quella da Merano a Bolzano, abbia rappresentato un appuntamento unico all'interno della storia di questa manifestazione. Purtroppo, attualmente, non ho più il tempo per dedicarmi come vorrei all'evento e perciò la 18esima edizione non andrà in scena». La decisione dell'annullamento è giunta dopo una lunga e anche un po' sofferta riflessione tra lo Sport Aktiv Sportevents e l'Amateursportverein Südtirol Marathon Team.
Il 3 ottobre 2010 la Maratona dell'Alto Adige toccò il momento più glorioso della sua storia iniziata nel 1994 in Bassa Atesina. Per la prima volta in assoluto una corsa sui mitici 42,195 chilometri si svolse sull'asse Merano - Bolzano con arrivo alla Fiera. Gli ultimi nomi dell'albo d'oro rischiano di essere quelli del keniano Silos Rutto e della trentina Federica Ballarini.
Nel corso degli anni nei confronti di Monsorno sono state spesso mosse polemiche. La prima è stata quella quando alcuni anni fa, il forte vento soffiato nel corso della notte aveva spazzato gran parte dei cartelli segnaletici costringendo così numerosi concorrenti a percorrere più (o meno) chilometri rispetto al previsto.
Nel 2001 e 2002 aspre polemiche contro gli organizzatori che, oltre ad aver "invaso" piazza Walther, avevano consentito di allestire stand per la vendita di prodotti riservati al running direttamente nella zona arrivo.
Alfred Monsorno nell'autunno scorso aveva deciso di togliere la sua manifestazione dal circuito provinciale Top 7 a seguito di divergenze con alcuni organizzatori, in particolare con quelli della "3/4 Mezza Maratona" della Val Pusteria.
«In Alto Adige ci sono troppe gara di corsa, la federazione dovrebbe monitorare questa situazione», aveva tuonato Monsorno nell'ottobre scorso. «I top atleti altoatesini chiedono troppi soldi d'ingaggio, dai 500 ai 3000 Euro. Vogliono i soldi già prima della partenza. Non trovo giusto consegnare l'assegno prima della partenza, e se poi si fermano? - ha proseguito il dirigente altoatesino con un passato da buon maratonenta -. Secondo me un atleta che si può definire top deve correre sotto le 2 ore 20'».
E adesso? Due le cose certe. La prima è che l'Alto Adige - che si definisce una delle culle dell'atletica leggera italiana con un buon vivaio e diversi campioni - rischia fortemente di restare senza una maratona. La seconda è che in provincia di Bolzano ci sono troppe gare di corsa che si sovrappongono.
Serve rapidamente un cambio di rotta sia per non inflazionare il podismo sia per "salvare" la Maratona dell'Alto Adige sull'asse Merano - Bolzano (o altro percorso se ritenuto ancor più pianeggiante). In epoca di tagli e poco spirito di volontariato serve convogliare forze e finanze per presentare un prodotto il più vicino all'eccellenza come da sempre si batte a 360 gradi lo stesso Alto Adige-Südtirol.

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