la festa

Auguri Tania, la Cagnotto compie 30 anni

Trenta candeline da spegnere  e la promessa di matrimonio


di Marco Marangoni


BOLZANO. Trenta candeline da spegnere tutte d’un fiato per un compleanno anticipato dalla promessa di matrimonio. Trenta come le manifestazioni internazionali alle quali ha partecipato, dalle Olimpiadi ai Giochi mondiali militari. Trenta come il numero del giorno di quando nel luglio 2002 conquistò la sua prima medaglia europea a livello assoluto. La bolzanina è una delle artefici che hanno segnato lo sport italiano dell’ultimo decennio. Le manca solo la ciliegina sulla torta che tradotto in gergo sportivo equivale alla medaglia a cinque cerchi. E’ questo il sogno che rincorrerà ai Giochi di Rio de Janeiro del 2016 dove diventerà una delle dieci sportive italiane di sempre, oltre al padre Giorgio, a raggiungere la cinque partecipazioni olimpiche. I primi 30 anni di Tania si riassumono principalmente in migliaia di tuffi eseguiti, viaggi da una parte all’altra del mondo, spettacoli televisivi, ricevimenti, serate mondane e soprattutto tanti trionfi. Raccontare Tania Cagnotto servirebbe un libro da leggere tutto d’un fiato.

Le sette medaglie iridate e le 22 a livello europeo, numero mai raggiunto da nessuno nel Vecchio Continente, sono il frutto di tanti anni di sacrifici, di interminabili allenamenti che a volte l’hanno portata anche lontana dalla famiglia. È stata due volte per un collegiale negli Stati Uniti, si è dovuta sobbarcare pure l’emozione (e paura) di chiudere la sua casa per scappar via dalla devastazione di uno dei cinque uragani più violenti della storia, Kathrina nel 2005 mentre lei si trovava a Houston. Ha vissuto per tre mesi in Australia con lo scopo di studiare come battere le mostruose cinesi, ma alla fine ha capito che il nido migliore era quello di papà. È stata una delle poche al mondo ad aver praticato sia il trampolino che la piattaforma ad alto livello, l’unica in Europa a vincere almeno una medaglia in una delle cinque discipline. Nel 2008 si è decisa che era troppo portare avanti due specialità e ha optato si concentrarsi sul trampolino. L’abbiamo conosciuta alla vigilia delle Olimpiadi di Sydney 2000. L’avevamo descritta come “una bambina di 15 anni nel cielo di Sydney”. Adesso quella bambina è diventata una donna (prossima moglie) con il doppio degli anni ma soprattutto una miriade di progetti da realizzare. Tania dopo i Giochi in Brasile saluterà tutti per dedicarsi alla famiglia. «A prescindere dal risultato con la gara di Rio concluderò la mia carriera. Volevo già chiuderla dopo Londra nel 2012 ma mi dispiaceva terminare in quel modo».

Parliamo di quello che sarà il dopo Rio. Perché ha scelto l’isola d’Elba per sposarsi?

Perché con Stefano (Parolin, ndr) ci siamo conosciuti proprio all’Elba nel 2010 in barca a vela, lui faceva lo skipper. Se la location sarà confermata, ci sposeremo il 24 settembre 2016 in spiaggia. A Procchio c’è una chiesetta sul mare.

Se l’aspettava la proposta di matrimonio?

Ci stavamo pensando anche se inizialmente Stefano non era proprio propenso. A Pasqua siamo andati a Venezia. Eravamo in albergo quando lui mi ha regalato un anello con diamante.

Lei ha viaggiato tanto, c’è però una Nazione, un luogo, dove le piacerebbe andare?

A Cuba non sono mai stata, anche se il viaggio di nozze sarà un safari, magari in Namibia e poi relax alle Seychelles o Mauritius. In futuro c’è sempre la Polinesia Francese.

Torniamo ai tuffi, quali eventi hanno caratterizzato la sua carriera?

La partecipazione alle Olimpiadi di Sydney la considero come la gara che ha dato il là alla mia carriera. Poi c’è la mia prima medaglia assoluta a Berlino nel 2002 e soprattutto l’oro di due anni dopo, sempre dalla piattaforma, a Madrid. Ai Mondiali del 2005 tutti m’aspettavano dalla piattaforma, ho deluso e dopo pochi giorni ho vinto il bronzo dai tre metri sotto la pioggia e con gara interrotta. Questo è anche uno dei momenti più belli di sempre. Poi ci sono stati i Mondiali di Roma 2009 dove ho portato a casa due medaglie.

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Delusioni?

Si, quella delle Olimpiadi di Londra 2012 dove ho perso due medaglie per pochissimo.

Dove ha trovato le motivazioni per proseguire?

Mi sono detta che non potevo concludere in quel modo. I Mondiali di Barcellona dell’anno successivo mi hanno fatto molto bene ed il morale è risalito.

Che figura è stata suo padre nella sua vita d’atleta?

Sono stati anni bellissimi, abbiamo condiviso assieme tante gioie e poche delusioni. Certo ci sono state anche discussioni, ma senza di lui non sarei arrivata a tanto. Devo ringraziarlo perché ha tanta voglia di fare, di confrontarsi.

Cin Cin Tania !

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