Bolzano, nuovo corso Senza Hjalmarsson il derby con il Renon

Doveva essere il match d’addio invece il campione svedese se n’è già andato. Possibile sostituto il canadese Lynch


di Michele Bolognini


BOLZANO. Doveva essere il derby d’addio di Niklas Hjalmarsson, che proprio al Palaonda contro il Renon, 57 giorni fa, aveva vestito per la prima volta la maglia biancorossa. Il commiato dal 24enne campione svedese, invece, si è consumato più in fretta del previsto: di ritorno dalla trasferta di venerdì ad Asiago, infatti, Hjalmarsson ha salutato i suoi ormai ex compagni di squadra, e ieri mattina è salito sul primo volo diretto in Svezia.

Con due giorni di anticipo rispetto a quanto inizialmente stabilito, richiamato in patria, in fretta e furia, dal suo agente. Il quale, ed è difficile dargli torto, non vuole correre alcun rischio: se la NHL dovesse ripartire, infatti, la settimana prossima è in programma il ritorno a Chicago, in caso contrario è già pronta l’offerta di una squadra di KHL (si mormora la Dinamo Minsk).

E Hjalmarsson, che da qualche tempo sta facendo i conti con un piccolo problema muscolare all’inguine, non può permettersi il lusso di “spararsi” altri 40 minuti di ghiaccio. Il suo, dunque, è stato un addio con il sorriso sulle labbra, decisamente molto diverso da quello “burrascoso” del suo compatriota Michael Nylander.

Nelle ultime ore, tra l’altro, sono emersi particolari interessanti rispetto alla sua vicenda: il rifiuto di scendere in pista a Merano, il 28 dicembre, contro il Val Pusteria, è legato al fatto che il giocatore pretendeva di inserire nel contratto una clausola che gli consentiva di andarsene in ogni momento. E il motivo era molto semplice: dalla Svezia gli era già arrivata la chiamata del Södertälje, formazione di seconda lega che ha a roster anche il giovanissimo figlio di Nylander, il 16enne William. Un’ottima scusa, dunque, per tirare un colossale “bidone” ai Foxes.

Senza Nylander, ma soprattutto senza Hjalmarsson, il Bolzano si trova dunque ad affrontare una doppia sfida: non solo quella contro il Renon nel derby in programma al Palaonda, ma anche quella contro sé stessi. In attesa che, come pare sempre più probabile, arrivi il possibile sostituto di Hjalmarsson individuato nel 29enne canadese Doug Lynch, proveniente dalla serie A svedese.

«Dobbiamo e vogliamo dimostrare che in questo periodo siamo cresciuti come gruppo – spiega l’attaccante Enrico Dorigatti, già a quota 11 gol segnati in campionato – e che i risultati non sono arrivati solo grazie alla presenza di un campione come Niklas. Tutti abbiamo dato un contributo fondamentale: non dimentichiamoci che, nonostante Hjalmarsson, siamo sempre la squadra con meno stranieri di tutta la serie A1 (cinque, ndr), che a roster non abbiamo neanche un oriundo, che abbiamo giocato metà regular season con un portiere italiano, e che possiamo schierare una linea composta da ragazzi nati tutti nel 1989 che gioca anche in power-play e penalty-killing». La forza, insomma, è in un gruppo che ha tratto enorme giovamento dalla presenza del campione svedese in termini non solo tecnici ma anche mentali.













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