Buffon: «Siamo lontani da Germania e Spagna»

Il portiere della Juventus: «Sul piano finanziario lo scontro attuale è impari» «Troppi i campioni andati via dall’Italia, troppi i non campioni che sono arrivati»



ROMA. «Non riusciamo a reggere lo scontro con queste superpotenze, intendo lo scontro finanziario». Così Gigi Buffon commenta il duopolio Germania-Spagna nelle semifinali di Champions, nel giorno in cui la classifica Fifa, come riportiamo sotto, consolida i primi due posti mondiali delle due nazionali e fa scivolare l’Italia all’ottavo posto.

«Sono segnali in linea con l’andamento degli ultimi anni, come calcio italiano abbiamo ancora diversa strada da fare», ha detto il portiere della Juventus, testimonial Puma al reopening del negozio romano di via del Corso, dove ieri sera è stato accolto da una piccola folla di appassionati e tifosi sorpresi dal suo arrivo per la via dello shopping. «Non è che ultimamente abbiamo fatto risultati di rilievo: è anche per questo - ha proseguito Buffon - che dobbiamo esaltare ancora di più quello che negli ultimi anni ha fatto la nazionale».

La Juve è l’avanguardia di una rinascita che è ancora ai primi passi. Quanto ai club, non è solo questione di stadi, secondo il numero uno bianconero e della nazionale. «Negli ultimi cinque-sei anni si sono persi molti campioni, ne sono arrivati pochi, e molti altri giocatori sono stati spacciati per campioni quando invece non lo sono».

Dopo aver scherzato ancora una volta sulla risposta sul campo data a Beckenbauer («le mie parate? Scatti da Puma..»), Buffon è tornato a parlare della “pensione” evocata dal ’Kaiser’ Franz che vede sempre lontana. «Qui in Puma mi sento in famiglia, ho un contratto fino al 2024: mi sa che mi toccherà parare ancora a lungo...». Dalle partite di calcio a quelle della politica, Buffon ha avuto parole di affetto per il presidente della Repubblica Napolitano, dopo che la capogruppo alla Camera di M5S ha detto: «Penso abbia diritto di godersi la vecchiaia e di fare il nonno». «Ognuno risponde secondo quel che si sente di dire e in base a quel che sta facendo: io prima della partita di Monaco avevo fatto tre mesi e mezzi di grandissime prestazioni - le parole del portiere - Credo che anche il presente e il futuro siano così, e dunque l’ho presa senza sentirmi offeso. E lo stesso penso debba fare ogni persona che viene attaccata, se vogliamo anche gratuitamente: sentirsi realmente dentro di sè come sta, con le forze la lucidità e le energie che si hanno ancora per fare al meglio il proprio lavoro».

Infine Balotelli e i cori razzisti a Firenze. «Dispiace vedere ancora queste scene in Italia: alla fine significa che non vogliamo mai migliorare. Sono offese gratuite che potremmo benissimo evitare». Chiudendo poi la sua analisi a 360 gradi così: «Siamo tra le otto squadre più forti d’Europa: è la base da cui ripartire per esserlo ancora di più».













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